Gesù è vivo.
L’annuncio della Pasqua risuona, otto giorni dopo, di domenica in domenica; la
Sua presenza continua nel tempo e nello spazio. E dove Lui passa tutto cambia.
E’ questo il messaggio che oggi la Parola ci comunica presentandoci la prima
comunità dei discepoli e mostrandoci il grande cambiamento che avviene proprio dopo
il passaggio di Gesù in mezzo a loro.
Nel vangelo la
comunità dei discepoli appare comunità chiusa (erano chiuse le porte), piena di paura, che fa fatica a credere,
frammentata (manca Tommaso) e dove Gesù non lo si percepisce presente.
Negli Atti degli
Apostoli ritroviamo invece gli stessi discepoli a formare una comunità unita e
aperta (stavano insieme nel portico),
in crescita (venivano aggiunti credenti),
testimoniante con gesti e segni l’amore e la presenza di Gesù che opera con
loro al punto che “tutti venivano
guariti”: non c’è ferita, paura, timore che non possano essere sanati
dall’amore misericordioso di Dio operante in Gesù.
Sia nella prima
che nella seconda immagine le persone che compongono queste comunità sono
identiche: gli stessi discepoli. Ma ben diverso è il loro modo di essere. A
cosa è dovuto il cambiamento?
C’è stato un
passaggio, una ‘pasqua’, che li ha radicalmente cambiati. E’ il passaggio di
Gesù in mezzo a loro. “Venne Gesù, stette
in mezzo”. Lui al centro e tutto cambia.
Lui che entra
nonostante le porte chiuse, le paure e i dubbi. Entra ugualmente e dona pace. Viene
per andare in cerca di chi è smarrito e fa fatica, di chi è ferito e deluso.
E’ la stessa
esperienza che visse l’apostolo Giovanni raccontata nel brano dell’Apocalisse. Lui che
si trovava isolato (nell’isola di Patmos) e nella tribolazione, fa esperienza
di una Voce, di una Presenza “Non temere!
Io sono il primo e l’ultimo e il Vivente. Ero morto ma ora vivo per sempre…
Scrivi dunque…”. Incontro che ridona pace e lo apre a una missione di
annuncio alle chiese.
Così è stato per
i discepoli: “Pace a voi. Come il Padre
ha mandato me così io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo” Dove c’è Gesù e
lo si pone ‘in mezzo’, al centro,
fiorisce innanzitutto la pace. Quando Gesù entra nella tua vita, entra in te la
sua Parola, senti la pace. Quella pace che vince la paura, la rabbia. Quella
pace che è Presenza che ci invade. Quando Gesù è il cuore di una comunità essa
sperimenta la pace, l’armonia, la gioia. Con Lui allora si cresce nella fede,
aiutandosi insieme, affrontando i dubbi e le fatiche (come è stato per Tommaso)
fino a riconoscere che Lui è il “mio
Signore e mio Dio”.
Credere diventa
allora accogliere la Sua Presenza in noi, fare nostre le sue ferite e le ferite
di ogni fratello e sorella; fare nostro il suo Soffio, il Suo Spirito che spira
parole e gesti di perdono e di misericordia: “Soffiò e disse… ricevete,
perdonate”, perché non può esserci pace senza perdono.
Con Lui la
comunità si trasforma e da chiusa si fa aperta; e da timorosa diventa capace di
testimonianza; e da ferita e debole si rende strumento di guarigione,
annunciando e operando la misericordia ricevuta in dono.
Oggi noi
discepoli di Gesù, siamo chiesa chiusa su se stessa o aperta la mondo? Siamo cristiani
che non fanno altro che leccarsi le loro ferite o che sanno portare attenzione
e cura alle ferite dei fratelli attraverso il balsamo della misericordia?
In ogni caso oggi
abbiamo bisogno, continuamente, di vivere il passaggio di Gesù tra noi, di
lasciare che Lui possa entrare nelle nostre comunità e stare in mezzo, al
centro.
Solo così
possiamo trasformare noi stessi e la comunità tutta.
Un passaggio
quello di Gesù che continua sempre. Lo ricorda la Parola ascoltata: “nel giorno del Signore”, “otto giorni dopo”,
ogni domenica questo passaggio si rinnova.
Perché è lì nella
comunità, con tutti i suoi limiti che ogni domenica Lui viene, sta in mezzo,
dona la pace, rafforza la fede, rinnova il soffio delle Spirito, ci investe
della sua misericordia e rinnova l’invito: “mando
voi”. Diventate operatori di misericordia nelle vostre famiglie, nella
società, in ogni ambiente dove vi trovate portate guarigione, liberazione,
pace. E’ la missione della Chiesa: continuare l’opera stessa di Gesù. Coraggio:
oggi questa missione è affidata a noi!
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