Gesù è vivo.
Questo annuncio è il cuore della Pasqua che ogni domenica ci ritroviamo a
celebrare. Tuttavia permane la possibilità che rimanga un bel annuncio ma
lontano, estraneo alla nostra vita quotidiana.
E’ quanto hanno
provato anche i primi discepoli: ce ne parla proprio questo episodio, così a
noi familiare nel suo svolgersi sul lago, tra reti e pesci… Sul lago loro ci
erano tornati dopo la Pasqua ma con il cuore appesantito e la speranza debole. Avevano
sentito l’annuncio dalle donne che Gesù è vivo, tuttavia è rimasto un annuncio staccato
dalla loro vita, anzi li ha portati a ritornare a casa, al privato, al quello
che avevano sempre fatto… “Io vado a
pescare… Veniamo anche noi con te…”. Come se tutto fosse finito.
Ma quel Qualcuno
che un giorno li aveva chiamati, non si stanca di cercarli e di chiamarli di
nuovo a sè. E il racconto evidenzia questo ritorno: dal “non sapevano che fosse Lui” al “E’
il Signore”, fino alla certezza “sapevano
bene che era il Signore”. Passo dopo passo arrivano di nuovo a fare
esperienza viva di Lui nella loro vita. Avviene un cammino di riscoperta, di
passaggio dalla notte all’alba, un continuo ricominciamento…
E’ così anche la
nostra fede: crediamo nell’annuncio che Lui è vivo certo, ma abbiamo
continuamente bisogno di ricominciare da capo a scoprirlo presente nella nostra
vita, accanto noi. Fatiche, scoraggiamenti, possono portarci alla chiusura, al
rimpiangere il passato, a vivere come se Lui non ci fosse…
Ma lui è sempre
sulle nostre tracce. E quello che avviene
in questo episodio può avvenire anche nella nostra vita.
Fermiamoci in
particolare sulle parole che Gesù pronuncia e che hanno aiutato i discepoli a
fare esperienza della Sua Presenza. Sei frasi che abbinate in tre coppie ci
offrono tre indicazioni importanti.
La prima: “Non avete nulla da mangiare?”… “gettate
dalla parte destra e troverete”. Parole che da una parte ci riportano alla
nostra pochezza, quasi a dirci: “ma come, con tutto il vostro affannarvi e la
vostra pretesa di essere abili pescatori siete a mani vuote?”. Non è una forma
di ironia ma il desiderio di aprire loro il cuore a un rinnovata fiducia in Lui
e nella sua Parola. Gesù riporta i suoi a recuperare questa fiducia nella
Parola che era andata smarrita portandoli a perdere la speranza, l’entusiasmo. Come
quella prima volta sul lago: “Sulla tua
Parola getterò le reti”.
Poi un secondo
intervento: “Portare un po’ del pesce che
avete preso”… “Venite e mangiate”. E’ un invito a condividere, a fare
comunione. Porta la tua vita a Gesù, ricevi la sua nel pane che ti offre,
condividi, entra in comunione con Lui e con tutti. E’ nella comunione che
possiamo fare esperienza della sua presenza oggi. Quella comunione che si
costruisce attorno alla mensa e che da qui si allarga ad ogni uomo e donna, ad
ogni creatura.
Infine l’ultimo
intervento, rivolto certo a Pietro, ma che tocca anche oggi tutti noi. “Mi ami tu?” per tre volte accompagnato
da un “pasci” e infine “Seguimi”. Una richiesta di amore:
questa Gesù rivolge a Pietro, a colui che per tre volte lo aveva rinnegato. Mi
ami? Questo mi interessa; non i tuoi sbagli, le tue paure, i tuoi rinnegamenti,
ma il tuo amore. E questo amore diffondilo, donalo: pasci, custodisci, ama gli
altri.
Oggi Gesù
interroga me, tutti noi. E l’argomento dell’interrogazione è ancora una volta
quello dell’amore. Non ci chiede se siamo bravi, se abbiamo capito tutto, se
facciamo tante belle iniziative, se conosciamo bene la dottrina, no, ci chiede “Mi ami tu?”. E’ questo amore personale
e profondo che deve caratterizzare il nostro essere cristiani e da questo amore
deve ripartire un cammino: “Seguimi”.
Solo chi ama segue; e si segue solo chi si ama veramente.
I discepoli da
questo incontro sul lago sono arrivati a riconoscere che Gesù è vivo, a
riprendere il cammino con Lui, a seguirlo fino a testimoniarlo e trovando il
coraggio di rimanere a lui fedeli nonostante incomprensione e percosse: la
prima lettura ci presenta questo cambiamento di rotta.
E noi? L’esperienza viva di Gesù, nell’ascolto
della sua Parola, nella comunione fraterna e nell’amore per Lui e per i
fratelli, doni anche a noi la forza di vivere con Lui e di essere oggi suoi
testimoni. Ci renda comunità cristiane capaci di fecondare questa nostra storia
e di far crescere in essa il suo Regno, la Sua Presenza.
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