Il Battesimo di
Gesù è ancora una volta ‘manifestazione’ (come il natale e l’epifania): in
questo fatto Dio si rivela, svela a noi chi lui è, il suo volto, attraverso
Gesù, il Dio fatto uomo.
La descrizione ci
è offerta nel vangelo proprio nel momento in cui lui uscì dall’acqua; “ed ecco…”: si mostra avvolto, abitato, immerso nello Spirito di Dio. La Voce
lo definisce: il figlio, l’amato, il mio
compiacimento. E già i profeti (Isaia) lo avevano annunciato “Ecco il mio servo”. Così che la prima
comunità cristiana (negli Atti degli Apostoli) riconobbe che da questo fatto
ebbe inizio la sua missione: “passò
beneficando e risanando”.
Un Dio dunque che
in Gesù si rivela solidale, vicino, pronto a condividere la nostra vita di
peccatori e a donare la sua come servo per amore.
Nel Battesimo di
Gesù possiamo così vedere anche la bellezza e la grandezza del Battesimo
cristiano, il Battesimo che abbiamo ricevuto e che ci ha introdotti nella
stessa vita del Figlio di Dio attuando in noi quanto realizzato in Gesù.
Nel Battesimo
infatti tutti noi siamo stati immersi nello Spirito di Dio, dichiarati figli,
amati, nei quali Dio trova piacere, gioia; e nel contempo chiamati a essere
servi pronti a fare della nostra vita un dono sullo stile di Gesù, passando,
beneficando risanando…
Questo ci dice
che, grazie al Battesimo, in Gesù formiamo una sola famiglia, un solo corpo,
riconoscendoci figli e fratelli; quella famiglia che ha nome di ‘chiesa’,
l’assemblea, il popolo dei figli di Dio.
Con Lui anche noi
siamo immersi nello Spirito per essere resi capaci di vivere la stessa missione
a servizio dell’umanità. Una missione di solidarietà, di condivisione, al passo
degli ultimi e con lo stesso stile di Gesù che già il profeta annunciava:
mitezza, non violenza, rispetto di tutti, accoglienza, coraggio… “Non griderà, non alzerà il tono, non farà
udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno
stoppino dalla fiamma smorta”, segno così di alleanza e luce per il popolo.
Una missione caratterizzata da un amore misericordioso gratuito e fedele.
Il Battesimo
dunque ci segna, ci conforma a Lui, perché immersi nella sua vita ci immergiamo
nel mondo per portare quell’amore misericordioso che apre alla speranza, al
futuro. Insieme, come Chiesa.
E’ significativo
allora proprio oggi iniziare, dopo mesi di lavoro preparatorio, il Sinodo
Diocesano. Momento forte della vita della nostra chiesa che si interroga
proprio su come vivere oggi quella missione che il Battesimo ci affida.
Lo Spirito Santo,
scenda ancora su tutti noi, popolo di Dio, perché, insieme al nostro vescovo
Oscar, abbiamo a camminare insieme e a discernere, nel confronto e
nell’ascolto, nella preghiera e nella riflessione, nella capacità di aprirci
alla perenne novità del vangelo, quali scelte mettere in atto per vivere oggi
quella missione che trae la sua origine proprio a partire dal Battesimo di Gesù
e nostro.
Lo Spirito ci
renda chiesa che sa ancora oggi stare nel mondo con lo stile di Gesù che il
libro degli Atti (nella 2 lettura) descrive sinteticamente con alcune frasi: “beneficando e risanando”, “senza fare preferenze di persone” ma
accoglienti verso tutti, “annunciando la
pace per mezzo di Gesù” e come Gesù con mitezza, rispetto, misericordia.
Da oggi fino alla
fine di agosto, accompagniamo il cammino sinodale con la preghiera,
l’informazione (il Settimanale Diocesano) e anche con il risvegliare in noi la
partecipazione e la collaborazione a servizio della chiesa locale, delle nostre
comunità, così da ritrovarci pronti a recepire e attuare quanto il Sinodo ci
indicherà e soprattutto fin d’ora a vivere conformemente al nostro Battesimo.
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