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sabato 4 maggio 2019

III domenica di Pasqua - C


Gesù è vivo. Questo annuncio è il cuore della Pasqua che ogni domenica ci ritroviamo a celebrare. Tuttavia permane la possibilità che rimanga un bel annuncio ma lontano, estraneo alla nostra vita quotidiana.
E’ quanto hanno provato anche i primi discepoli: ce ne parla proprio questo episodio, così a noi familiare nel suo svolgersi sul lago, tra reti e pesci… Sul lago loro ci erano tornati dopo la Pasqua ma con il cuore appesantito e la speranza debole. Avevano sentito l’annuncio dalle donne che Gesù è vivo, tuttavia è rimasto un annuncio staccato dalla loro vita, anzi li ha portati a ritornare a casa, al privato, al quello che avevano sempre fatto… “Io vado a pescare… Veniamo anche noi con te…”. Come se tutto fosse finito.
Ma quel Qualcuno che un giorno li aveva chiamati, non si stanca di cercarli e di chiamarli di nuovo a sè. E il racconto evidenzia questo ritorno: dal “non sapevano che fosse Lui” al “E’ il Signore”, fino alla certezza “sapevano bene che era il Signore”. Passo dopo passo arrivano di nuovo a fare esperienza viva di Lui nella loro vita. Avviene un cammino di riscoperta, di passaggio dalla notte all’alba, un continuo ricominciamento…
E’ così anche la nostra fede: crediamo nell’annuncio che Lui è vivo certo, ma abbiamo continuamente bisogno di ricominciare da capo a scoprirlo presente nella nostra vita, accanto noi. Fatiche, scoraggiamenti, possono portarci alla chiusura, al rimpiangere il passato, a vivere come se Lui non ci fosse…
Ma lui è sempre sulle nostre tracce.  E quello che avviene in questo episodio può avvenire anche nella nostra vita.
Fermiamoci in particolare sulle parole che Gesù pronuncia e che hanno aiutato i discepoli a fare esperienza della Sua Presenza. Sei frasi che abbinate in tre coppie ci offrono tre indicazioni importanti.
La prima: “Non avete nulla da mangiare?”… “gettate dalla parte destra e troverete”. Parole che da una parte ci riportano alla nostra pochezza, quasi a dirci: “ma come, con tutto il vostro affannarvi e la vostra pretesa di essere abili pescatori siete a mani vuote?”. Non è una forma di ironia ma il desiderio di aprire loro il cuore a un rinnovata fiducia in Lui e nella sua Parola. Gesù riporta i suoi a recuperare questa fiducia nella Parola che era andata smarrita portandoli a perdere la speranza, l’entusiasmo. Come quella prima volta sul lago: “Sulla tua Parola getterò le reti”.
Poi un secondo intervento: “Portare un po’ del pesce che avete preso”… “Venite e mangiate”. E’ un invito a condividere, a fare comunione. Porta la tua vita a Gesù, ricevi la sua nel pane che ti offre, condividi, entra in comunione con Lui e con tutti. E’ nella comunione che possiamo fare esperienza della sua presenza oggi. Quella comunione che si costruisce attorno alla mensa e che da qui si allarga ad ogni uomo e donna, ad ogni creatura.
Infine l’ultimo intervento, rivolto certo a Pietro, ma che tocca anche oggi tutti noi. “Mi ami tu?” per tre volte accompagnato da un “pasci” e infine “Seguimi”. Una richiesta di amore: questa Gesù rivolge a Pietro, a colui che per tre volte lo aveva rinnegato. Mi ami? Questo mi interessa; non i tuoi sbagli, le tue paure, i tuoi rinnegamenti, ma il tuo amore. E questo amore diffondilo, donalo: pasci, custodisci, ama gli altri.
Oggi Gesù interroga me, tutti noi. E l’argomento dell’interrogazione è ancora una volta quello dell’amore. Non ci chiede se siamo bravi, se abbiamo capito tutto, se facciamo tante belle iniziative, se conosciamo bene la dottrina, no, ci chiede “Mi ami tu?”. E’ questo amore personale e profondo che deve caratterizzare il nostro essere cristiani e da questo amore deve ripartire un cammino: “Seguimi”. Solo chi ama segue; e si segue solo chi si ama veramente.
I discepoli da questo incontro sul lago sono arrivati a riconoscere che Gesù è vivo, a riprendere il cammino con Lui, a seguirlo fino a testimoniarlo e trovando il coraggio di rimanere a lui fedeli nonostante incomprensione e percosse: la prima lettura ci presenta questo cambiamento di rotta.
E noi? L’esperienza viva di Gesù, nell’ascolto della sua Parola, nella comunione fraterna e nell’amore per Lui e per i fratelli, doni anche a noi la forza di vivere con Lui e di essere oggi suoi testimoni. Ci renda comunità cristiane capaci di fecondare questa nostra storia e di far crescere in essa il suo Regno, la Sua Presenza.

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