Non abbiamo suonato il corno, lo jobel, come facevano gli ebrei per dare
inizio al Giubileo…. E’ risuonata invece la Parola di Dio in tutta la sua
bellezza e forza; Parola che ci convocava e ci invitava alla gioia, a fare
giubileo, a riconoscere che “il Signore è
vicino”, “il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente… ha revocato
la tua condanna, ti rinnoverà con il suo amore”. E’ l’esperienza vissuta da
oltre 500 persone qui al Santuario del Soccorso: stipate nella chiesa, in ogni
angolo, quasi per vivere un abbraccio che tutti ci univa gli uni agli altri, ma
soprattutto per sperimentare quell’abbraccio di tenerezza che il Padre di
misericordia dona sempre e a tutti in Gesù suo Figlio attraverso lo Spirito.
Radunati prima sul piazzale, all’invito del vicario episcopale d.Attilio
Mazzola, che ha presieduto la celebrazione, l’ingresso attraverso la Porta della
misericordia, simbolo di Cristo che ci accoglie e abbraccia. Un ingresso
vissuto in un clima di profondo silenzio che ha poi lasciato spazio alla gioia
del canto che ci invitava a ripetere con le labbra e con il cuore: in aeternum misericordia eius.
Il
passaggio attraverso la piccola porta e lungo la rampa per i disabili ci ha
ricordato con quale atteggiamento entrare nell’anno santo: riconoscendoci tutti
‘disabili’, peccatori, bisognosi di conversione.
L’acqua del Battesimo ci ha
poi rigenerati quali figli amati, pronti all’ascolto della Parola e capaci di
comunione fraterna attorno all’unica mensa.
Abbiamo così percepito tutti che l’anno santo non è un anno di
prestazioni straordinarie che ci sono richieste per ottenere, lucrare e
guadagnare un’indulgenza. No. E’ invece anno di grazia, occasione preziosa per
entrare nell’abbraccio della Misericordia di Dio, per lasciarci fare da Lui,
lasciarci abbracciare e cambiare dal suo Amore. In questo cammino siamo certi
che ci accompagna la guida sicura di Maria madre della Misericordia, madre di
Gesù: non mancherà per nessuno il suo Soccorso.
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