sabato 7 settembre 2024

"Coraggio, apriti!" - Festa della natività della B.V. Maria - XXIII domenica del tempo ordinario

 

“Coraggio“ e “apriti” sono i due inviti, le due parole che oggi risuonano per ciascuno di noi, in questa festa della natività di Maria.

“Coraggio non temete”: questo “dite agli smarriti di cuore: ecco il vostro Dio, viene a salvarvi”.

A noi smarriti di cuore, a questa umanità smarrita su strade di fallimenti e paure, Dio dice “Coraggio”. Lui è il Dio che “rimane fedele per sempre” e non abbandona l’umanità. Non abbandona in particolare il povero, cioè colui che si trova senza difese, senza sicurezze, colui che è mancante nello spirito (smarriti di cuore) come nel corpo.

“Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo?” ci ricorda l’apostolo Giacomo. Maria è il segno, la garanzia, la piccola, amata e salvata per salvarci.

“Apriti” poi è la seconda parola che risuona per noi.

Noi sordi perché a volte incapaci di sentire ciò che è vero e buono; noi muti perché a volte incapaci di comunicare in modo vero, incapaci di relazioni autentiche e profonde.

Quella di Gesù è una Parola che viene a dare salvezza. “Effatà, apriti!”. Una Parola non certo magica, ma che risuona con la forza dello Spirito come invito.

Se vuoi essere liberato “apriti”. Apriti a Dio, alla sua presenza, ai segni del suo amore, all’ascolto dello Spirito che ti parla al cuore. Apriti a lui nella preghiera. Apriti al coraggio, apriti alla vita. Apriti ai fratelli, all’umanità. Esci dal tuo guscio, dalle tue sicurezze, dai tuoi egoismi. Apri cuore, mente, mani a chi incontri. Sii pronto così ad ascoltare e a parlare, come Maria con il suo Eccomi e il suo Magnificat.

Questo episodio del vangelo di oggi ci riporta al miracolo/segno iniziale della vita di questo santuario: la guarigione della bambina sordomuta dopo aver ritrovato quella statua che verrà poi chiamata Madonna del Soccorso.

Questo episodio ci riporta anche al segno iniziale della nostra vita di cristiani: il Battesimo, dove con il gesto dell’Effetà il prete ci ha toccato lingua e orecchi perché avessimo presto ad ascoltare la Parola di Dio e ad annunciarla.

Il tornare qui oggi allora in pellegrinaggio per la festa del Santuario è un tornare alla vocazione delle vocazioni, al Battesimo. E’ tornare a rinnovare questo dono, a risentire queste parole di consolazione e di impegno: coraggio, apriti.

“Coraggio“ e “apriti” sono i due inviti, le due parole che oggi risuonano per ciascuno di noi e per la chiesa tutta.

Maria ci aiuti a lasciar risuonare in noi, nelle nostre comunità, nella società tutta queste due parole.

Ci doni il coraggio della fiducia in Dio che mai ci abbandona.

Ci renda cristiani e comunità cristiane che con coraggio si aprano all’ascolto della Parola e del fratello, che si aprano al dialogo, all’accoglienza, alla condivisione.

Maria apra di nuovo, come per la piccola sordomuta, le nostre orecchie e la nostra bocca.

Coraggio, apriti. Accogliamo questo invito.

Personalmente e come comunità.

Con quel coraggio che viene dalla vicinanza di Dio a chiunque è smarrito. Apriamo cuore, mente e vita per accogliere in noi la sua Presenza e la sua Parola, come ha fatto Maria, e così sperimentare le grandi opere del suo amore che ha la forza, oggi come allora, di rinnovare ogni cosa e di aprire cammini di speranza.

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