sabato 9 gennaio 2021

"Tu sei il figlio mio, l'amato!" - Battesimo del Signore

 

E’ ancora Epifania, la manifestazione di Dio in mezzo agli uomini. La festa del Battesimo di Gesù non è semplice rievocazione di un episodio bensì un altro gesto di epifania. Dopo aver celebrato il Natale, la santa famiglia, l’adorazione dei Magi, eccoci ora al Battesimo.

Certo questi modi di manifestarsi di Dio sono strani. Le sue vie sono ben diverse dalle nostre, ricordava già il profeta Isaia. Noi siamo chiamati a cercare, incontrare il Dio che si è manifestato in modi inimmaginabili. Nessuno infatti avrebbe immaginato un Dio che si fa uomo, bambino, in una famiglia, che si fa incontrare da pagani e stranieri; e ora con l’episodio del Battesimo questa manifestazione si arricchisce di altre sorprese.

Gesù, dopo trent’anni di nascondimento a Nazareth inizia la sua missione facendosi battezzare con i peccatori. Non perché peccatore, ma per indicare che la sua via è quella di stare al loro fianco, di condividere con loro il cammino della vita.

Il Battesimo conferma il Natale: ci mostra un Dio che in Gesù scende in basso, si immerge dentro la nostra storia, prende su di sé il nostro peccato. Gesù inizia il suo cammino immergendosi nelle acque del Giordano. La valle del Giordano scende verso il mar Morto raggiungendo il punto più in basso di tutta la superficie terrestre: 400 metri sotto il livello del mare. E proprio qui nel punto più basso della terra, Gesù si immerge nelle acque del Giordano e lì viene avvolto e riconosciuto dallo Spirito e dal Padre come il Figlio amato, colui nel quale Dio si compiace. 

E’ chiaro che questa non è una scelta casuale. Questo fiume e questa valle rappresentano il punto più basso della storia umana dal punto di vista spirituale, morale e mentale. Il Vangelo viene annunciato all’uomo dal punto più basso, dal punto più buio mai raggiunto. A una generazione che ha toccato il fondo arriva l’annuncio della salvezza. E noi siamo questa generazione che ha toccato il fondo! Non c’è abisso, non c’è l’aver toccato il fondo, in cui Dio non si faccia presente: anzi, proprio lì si manifesta e ci offre il suo amore. Lì in basso, il Padre squarcia i cieli e manifesta nel Figlio amato tutto il suo amore per noi. “Vide squarciarsi i cieli”: bella questa immagine. Ci suggerisce una duplice riflessione. Squarciarsi i cieli indica innanzitutto un tornare a vedere, un farsi vedere definitivo da parte di Dio. Dall’altra indica anche la possibilità di un incontro tra cielo e terra, tra Dio e l’umanità.

Questo si compie in Gesù il dono più grande dell’amore di Dio per noi: in Lui vediamo il volto di Dio; in Lui incontriamo Dio stesso che si unisce a ciascuno di noi, solidale con la nostra umanità. L’apostolo Giovanni nella seconda lettura annuncia questo amore di Dio che ha “vinto il mondo”. Tutto ce lo dimostra: “lo Spirito, l’acqua e il sangue”, ci convincono che Gesù è tutto, tutto l’amore del Padre e tutto il necessario per la vita dei suoi figli. Questa è la vittoria della fede che ci strappa fuori da ogni abisso, ci risolleva da ogni fondo in cui cadiamo.

Il Battesimo di Gesù dunque ci invita a vivere in questa adesione profonda a Lui, nell’ascolto della sua Parola, nel fiducioso abbandono al suo amore misericordioso, nella rinnovata scelta di vivere immersi nella storia degli uomini, fianco a fianco a tutti coloro che con noi sono in cammino sulle strade della vita.

Con Gesù anche noi, attraverso il nostro Battesimo, siamo diventati Figli amati del Padre e chiamati a vivere seguendo il Figlio, ascoltandolo, lasciandoci da Lui amare.

Questo non solo ci consola, ma ci da fiducia, rinnovato coraggio per affrontare le sfide della vita. Non più soli, ma con Lui, che si è immerso in noi, nella nostra umanità e ci dona lo Spirito santo per renderci e farci crescere come figli amati del Padre. “Tu sei il figlio mio, l’amato”: parole dette anche per me, per ciascuno di noi, fin dal giorno del nostro battesimo, perché vivendo nella fede in lui e immersi nel suo amore diventiamo testimoni della Sua presenza accanto agli uomini del nostro tempo.

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