sabato 23 gennaio 2021

"Basta una Parola..." - III° domenica del tempo ordinario

Qual è il segreto che spinge gli abitanti di Ninive (1lettura) a cambiare vita? Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni, nel vangelo, a lasciare tutto e seguire Gesù? Quale il motivo che porta Paolo (2lettura) a riconoscere che “il tempo si è fatto breve” e occorre vivere “come se non”, ovvero guardando oltre ciò che facciamo e proviamo?

Credo che la risposta sia una: la forza, l’efficacia, la sorprendente novità della Parola di Dio!

E’ la Parola del Signore che spinge Giona: “fu rivolta questa Parola del Signore: Alzati e và” ed è la stessa Parola che trasforma il cuore degli abitanti della città di Ninive che “credettero in Dio”.

E’ la Parola di Gesù, che annunciava una bella notizia -“proclamava il vangelo di Dio”- e invitava a credere e a scoprire che “il Regno di Dio è vicino”, è qui in mezzo a noi. Parola che ha il fascino di sedurre quei pescatori sul lago: “disse: Venite dietro a me”, “li chiamò” e “andarono dietro a lui”.

Nella Parola di Dio sta il segreto che cambia la vita, anche la nostra vita oggi.

Perché questa Parola non è semplice suono, ma carne, vita, persona: è Gesù stesso il Verbo eterno.

Questa Parola è luce che “fa conoscere le sue vie” (salmo), luce per i nostri passi.

Questa Parola svela ciò che è verità, ciò che conta: “passa la scena di questo mondo”, “il tempo si è fatto breve”, “il tempo è compiuto”; è urgente dunque cogliere ciò che vale, ciò che è essenziale e resta oltre la “scena” del mondo, imparando a vivere tutto “come se non…”, orientati cioè oltre, all’eterno.

Oggi, giornata della Parola di Dio, siamo ancora una volta invitati a nutrirci di essa. Nutrirci e non solo leggerla; lasciare che essa scenda nel profondo delle nostre viscere, del nostro cuore e alimenti la nostra vita. Ne abbiamo assoluto bisogno in questo nostro tempo di incertezza, di paura, di disorientamento.

La Parola di Dio è guida sicura che ci orienta, nelle nebbie e nelle fatiche dell’oggi, a ciò che conta: il Dio rivelato in Gesù, la comunione con Lui e la fraternità con tutta la famiglia umana, lo svelamento della nostra unica e altissima dignità di creature e di figli di Dio, la bellezza di un mondo da custodire e far crescere attraverso una vita che sappia prendersi cura di tutto e di tutti, una vita giusta, onesta, buona, capace di amore vero e di perdono.

La Parola di Dio inoltre è una Parola che unisce. Troppe volte le nostre umane parole generano incomprensioni, divisioni, liti e discordie. La Parola di Dio invece chiama sempre all’unità, alla comunione, all’armonia. Ed è proprio nell’ascolto di questa Parola che anche l’unità tra tutti i cristiani, per cui preghiamo in questi giorni, potrà trovare compimento.

La Parola di Dio poi è efficace, viva, perché abitata dallo Spirito che l’ha generata; è così capace di consolare e sostenere nella prova e di aprire il cuore alla speranza perché riempie la nostra vita della presenza stessa di Dio. E oggi sappiamo quanto abbiamo bisogno di parole di speranza, che ci consentano di restare con i piedi per terra ma con lo sguardo rivolto al futuro. Queste parole sono custodite dalla Sacra Scrittura che, mentre dà voce al nostro dolore, assicura quella consolazione del Signore che apre il cuore ad un futuro di solida speranza.

La Parola di Dio nutre la vita.

Ecco perché non ne possiamo fare a meno, pena la morte: “dì soltanto una parola e io sarò salvato”.

Ecco perché ogni domenica ci raduniamo per ascoltare e nutrici di questa Parola.

Ecco perché ogni nostra giornata deve essere illuminata da essa, trovando sempre tempo per ascoltarla e meditarla, sull’esempio di Maria, colei che ha detto “avvenga di me secondo la tua Parola”.

Sia così anche per tutti noi.

Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel vangelo”, credete in questa Parola che è buona notizia per la nostra vita, per l’umanità intera.

 

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