sabato 20 gennaio 2024

"Credete nella bella notizia!" - Terza domenica del tempo ordinario


C’è come un’urgenza che attraversa le letture di oggi. “Ancora quaranta giorni” avverte Giona nella 1 lettura. “Il tempo si è fatto breve” ammonisce Paolo nella 2 lettura. “Il tempo è compiuto” dice Gesù nel brano di Vangelo che presenta l’inizio della sua missione. Un’urgenza che oggi – forse – sentiamo nostra davanti a quanto sta avvenendo attorno a noi. Non c’è più tempo da perdere. La situazione mondiale chiede con urgenza scelte decisive per un futuro di vita e di pace. Aspettare oltre, rimandare, è sempre più rischioso.

Tuttavia questa urgenza non è motivata solo da scenari negativi, come al tempo di Ninive o dalla pericolosa situazione odierna. L’annuncio urgente di Gesù si accompagna a un invito “il regno di Dio è vicino”. C’è una motivazione positiva, bella che chiama a non perdere tempo, che invita a un cambio di vita: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo”.

C’è una bella notizia -finalmente!- da accogliere e proclamare. Il cuore della bella notizia è questa novità: “il regno di Dio è vicino”. Vicino non significa ‘sta per arrivare’, ma è qui, accanto, in mezzo a noi, ora. E’ in Gesù stesso che Dio agisce (questo indica la parola regno) e si fa vicino, accanto e presente qui tra noi.

E l’evangelista Marco  evidenzia le modalità di questa straordinaria presenza, che si attua nel modo più ordinario:

- vicino proprio quando “Giovani fu arrestato”: quando cioè le cose sembrano andar male, i potenti sembrano prevalere, la speranza venir meno;

- vicino “nella Galilea”, cioè nella zona più dimenticata e nello stesso tempo più pagana (terra delle genti), giudicata regione meno importante, secondaria;

- vicino “mentre gettavano le reti”, non mentre celebravano il culto o facevano qualche digiuno: presente nel quotidiano, sul posto di lavoro, di fatica di ogni giorno.

Una notizia così non può certo lasciar indifferenti, non la si può lasciar passare come niente fosse: essa rivoluziona la vita. Per quei primi pescatori quelle parole hanno acceso nel sangue e nel cuore un’urgenza: non c’è tempo da perdere, “subito” si lasciano affascinare. Capiscono che “il tempo è compiuto”: il tempo, i loro giorni fatti di lavoro, fatiche, gioie e dolori della vita, possono trovare il loro compimento, la loro pienezza e significato.  Dunque non c’è tempo da perdere, non vale la pena di stare a mugugnare per il passato o a stare in ansia per il futuro. Occorre vivere adesso. Vivere il presente. Questo tempo, questo oggi, che ci viene detto essere abitato da Dio.

Occorre lasciare entrare questa Parola, questo ‘vangelo=bella notizia’, nella nostra vita. Ecco cosa significa allora l’imperativo: l’invito: “Convertitevi e credete nel vangelo”. Convertirsi è ‘girarsi verso’ per fare spazio; un cambiare orientamento e non per paura di castighi (come avvenne per gli abitanti di Ninive al tempo di Giona), ma perché si arriva a “credere nella bella notizia”, perché se Dio è qui nella mia vita, in tutto ciò che faccio ogni giorno (anche nei giorni più oscuri e difficili), allora la mia vita non può più essere portata avanti come prima, come se nulla fosse; la mia vita trova un senso, una pienezza in Lui.

Credendo alla bella notizia della presenza di Dio nella nostra vita, orientiamo tutto a Lui, vivendo ogni giorno alla sua Presenza, nella luce della Sua Parola. Ed è proprio la sua Parola che ci illumina e ci orienta. E’ nella sua Parola che abita la bella notizia del Suo amore fedele. E’ la sua Parola che ci può aiutare a costruire unità, comunione tra noi credenti. E’ questa Parola che apre a scelte coraggiose di pace, di giustizia, di fraternità. La Parola di Dio ci libera dalla nostra cattiveria, ci libera dalla sfiducia e dalla disperazione, ci libera dal senso di colpa e dalla paura di non farcela. La Parola di Dio ci unisce in dialogo con Lui nella preghiera, ci guida nelle nostre scelte, ci apre a una sempre più profonda comunione d’amore con Dio stesso e tra noi. Come possiamo vivere senza di essa? Impossibile. La giornata di oggi ci aiuti a rimetterla al centro delle nostre giornate, della nostra vita, così che da essa sia sempre illuminata e guidata pur in mezzo alle tenebre e alle paure che cercano di avvolgerci. Questa è l’urgenza, la vera conversione: accogliere, ascoltare, vivere la Parola di Dio.

 

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