domenica 7 gennaio 2024

Battesimo del Signore

 

Continua l’Epifania, la manifestazione di Dio in mezzo agli uomini nella festa del Battesimo di Gesù. Un manifestarsi tuttavia in modi assai diversi da come avremmo potuto immaginare. E’ lo ‘scandalo’ del Natale che continua.

Sappiamo infatti che il Battesimo di Giovanni era un battesimo di purificazione dei peccati e sappiamo pure che Gesù, in quanto Figlio di Dio non aveva peccato. Ecco allora la forza scandalosa di questo gesto: farsi battezzare con i peccatori, non in quanto peccatore, ma per indicare che la sua via era quella di stare al loro-nostro fianco, di condividere con loro il cammino della vita.

Inoltre il Battesimo di Gesù avviene nel Giordano. La valle del Giordano scende verso il mar Morto raggiungendo il punto più in basso di tutta la superficie terrestre: 400 metri sotto il livello del mare. E proprio nelle acque del Giordano, il punto più basso della terra, Gesù viene immerso e lì viene avvolto e riconosciuto dallo Spirito e dal Padre il Figlio amato, colui nel quale Dio si compiace. Il Messia si propone all’uomo per elevare l’uomo e farlo ripartire alla luce della nuova vita dei figli di Dio, proprio dal fondo, dal fondo anche geografico del Giordano. E’ chiaro che questa non è una scelta casuale.

Il Vangelo viene annunciato all’uomo dal punto più basso, dal punto più buio mai raggiunto. A una generazione che ha toccato il fondo arriva l’annuncio della salvezza. E noi siamo questa generazione che ha toccato il fondo!

Lì in basso, il Padre squarcia i cieli e manifesta nel Figlio amato tutto il suo amore per noi. Non c’è abisso, non c’è l’aver toccato il fondo, in cui Dio non si fa presente: anzi, proprio lì si manifesta e ci offre l’acqua del suo amore.

E’ l’invito che il Signore ci rivolge con le parole del profeta: “O voi tutti assetati, venite all'acqua, voi che non avete denaro, venite; comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Porgete l'orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete”.

Le tentazioni continue ci portano lontano dalla fonte della vita, ci ingannano, ci fanno cercare chissà dove la nostra realizzazione lasciandoci il più delle volte delusi e scoraggiati, sempre più in basso, nell’abisso.

Il pane che sazia e l’acqua che disseta, dono gratuito, sono rappresentati e offerti da colui “che è il più forte” e che ci immerge nell’acqua del suo Spirito.

Questo Gesù è il dono più grande dell’amore di Dio per noi come ci ricorda l’apostolo Giovanni nella seconda lettura.

Tutto ce lo dimostra: “lo Spirito, l’acqua e il sangue” ci convincono che Gesù è tutto, tutto l’amore del Padre e tutto il necessario per la vita dei suoi figli. “Lo Spirito, l’acqua e il sangue” è come dire tutto ciò che forma la nostra vita. Quando siamo con Gesù tutto il nostro essere in tutte le sue componenti, corpo, anima e relazioni familiari e sociali, tutto si sente realizzato: lo dimostra la serenità e la gioia che percepiamo. Al punto che “chiunque è stato generato da Dio (nello Spirito, nell’acqua e nel sangue, cioè nell’adesione a Gesù) vince il mondo”. Questa è la vittoria della fede che ci strappa fuori da ogni abisso, ci risolleva da ogni fondo in cui cadiamo.

Il Battesimo di Gesù dunque ci invita a vivere in questa adesione profonda a Lui. Con lui diventiamo anche noi Figli amati del Padre e chiamati, proprio in forza del nostro battesimo, a vivere seguendo il Figlio, ascoltandolo, lasciandoci da Lui amare, nella rinnovata scelta di vivere, anche noi come Lui, ‘dentro’, immersi nella storia degli uomini, fianco a fianco a tutti coloro che sono con noi in cammino sulle strade della vita.

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