venerdì 6 marzo 2020

Domenica 8 marzo: con il Papa per i dimenticati di Idlib (Siria)


Segui l’Angelus in tv e accendi una luce, luce di trasfigurazione, come la Parola oggi ci ricorda.

 «Avvertiamo il bisogno civile e umano di ringraziare papa Francesco, l’unica autorità mondiale che ha ricordato il dramma dei civili di Idlib, nel nord ovest della Siria. Siamo sconvolti dalle rare immagini di quei bambini assiderati, a volte da soli, a volte con i loro genitori o parenti. Da una parte sono costretti a fuggire dalla Siria verso la Turchia da bombardamenti a tappeto che violano le regole più elementari del diritto umanitario internazionale e dall’altra sono impediti a trovare salvezza da un muro invalicabile e a oggi non valicato. Non è un’emergenza improvvisa, tutto questo va avanti da mesi! Si calcola che ormai siano almeno un milione gli esseri umani in fuga ammassati al confine, alcune stime parlano di un milione e cinquecentomila, in gran parte bambini. Se non si trovasse una soluzione, urgente, le operazioni militari raddoppieranno gli sfollati, per i quali non ci sono neanche tendopoli. Per tutti costoro ci sono soltanto due sottili corridoi umanitari aperti dall’Onu per portar loro qualche genere di prima necessità: questo è inammissibile. Avvertiamo dunque l’urgenza di manifestare la nostra gratitudine a papa Francesco e dimostrare al mondo che il suo appello per questa umanità abbandonata e tradita non è caduto nel vuoto. Questi nostri fratelli e queste nostre sorelle non possono essere dimenticati. Per questo domenica otto marzo, giornata dedicata alle donne di tutto il mondo, anche le madri disperate di Idlib, saremo in Piazza San Pietro. Ci incontreremo alle 11,15 davanti alla sala stampa vaticana per andare in Piazza San Pietro con un solo striscione: “Per i dimenticati di Idlib”»

Associazione Giornalisti amici di padre Dall’Oglio, Amnesty International Italia, Caritas Italiana, Centro Astalli, sezione italiana del Jesuit Refugee Service, Comunità di Sant’Egidio, Coordinamento dei Siriani Liberi di Milano, Focsiv (Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario), Siria Libera e Democratica, Ucoii, Unione delle Comunità Islamiche d’Italia.

Pur non riuscendo a essere in piazza San Pietro, domenica prossima, per la preghiera dell’Angelus con il Papa decidiamo di accendere non solo la tv, ma anche una luce e di metterla sul davanzale di una finestra della propria casa. Anche se sarà una luce accesa in pieno giorno. Perché i tanti durissimi giorni che sono passati e quelli, terribili, che si stanno inanellando purtroppo non bastano ancora per “vedere” dentro la lunga notte siriana. Ed è necessario che si faccia luce su quanto sta accadendo nella terra di Idlib e al limitare d’Europa. È necessario che si faccia luce nelle menti dei “grandi” del mondo e, soprattutto, qui e ora, dei politici europei e turchi. È necessario che si veda la realtà di un popolo massacrato e usato. È necessario che si lavori per una svolta nel segno dell’umanità, della politica responsabile, del soccorso alle vittime, dell’accoglienza dei perseguitati. 
(da Avvenire, 5.3.2020)




Nessun commento:

Posta un commento