domenica 8 marzo 2015

Terza domenica di Quaresima



Il cammino della Quaresima è immagine del cammino della vita. Un cammino che si snoda dal deserto della tentazione al monte della trasfigurazione. Un cammino sempre accompagnato dalla Sua Presenza: è lui che con la sua legge indica la strada e ci offre luoghi, spazi per prendere il fiato e recuperare energie. La legge (prima lettura) e il Tempio (vangelo) sono i mezzi che ci sostengono nel cammino della vita. Una legge, quella dei dieci comandamenti, che libera dal cieco egoismo e apre a una capacità di relazioni profonde e vere con Dio e con gli altri. Un Tempio quale spazio di incontro, di respiro, di dialogo, di ascolto della Sua Presenza che ci unisce in fraternità.
Ma permane un pericolo: che trasformiamo la legge in una vuota osservanza esteriore; e che il Tempio si trasformi in un mercato dei nostri interessi, invece che essere casa di relazioni fraterne.
Contro questo pericolo Gesù prende posizione con chiarezza e forza e apre a una nuova indicazione. Guardiamo al Vangelo di oggi.
Gesù compie un gesto forte per riportare Tempio e Legge al posto giusto. Sicuramente dopo un’ora tutto nel Tempio è ritornato come prima, ma il suo gesto non è rimasto senza conseguenze e soprattutto continua a provocare anche noi, oggi. Noi che rischiamo di rendere la nostra fede formale osservanza esteriore di norme o ancor peggio di ridurla a mercato con Dio (io ti do, tu mi devi…). Cadiamo anche oggi nel pericolo (non così lontano…) di fare della chiesa non una casa di relazioni con Dio e tra noi, ma un mercato.
“Non fate della casa del Padre mio un mercato”: risuona attualissima la parola di Gesù. E dovremmo veramente trovare il coraggio di “svuotare”, di liberare le nostre chiese, ma soprattutto le nostre comunità, da tutto ciò che impedisce una fede autentica e frena lo slancio evangelico.
Gesù con coraggio “svuota” il Tempio “cacciò fuori tutti dal Tempio, con le pecore e i buoi”. Da buon pastore fa uscire le pecore, simbolo del suo popolo, dallo stretto recinto del Tempio, le libera da una religiosità formale e ridotta a mercato, per condurle alla novità dell’incontro autentico col Padre. E di novità infatti si tratta. Quella che Gesù compie non è una riforma, ma una totale sostituzione. Fa capire che d’ora in poi la Presenza di Dio (da sempre pensata e custodita all’interno del Tempio, dove nell’Arca dell’Alleanza erano custodite le tavole della Legge) ora invece è in quella tenda che Dio ha posto in mezzo a noi, nella sua carne, nella debolezza della sua umanità dove la Parola si è incarnata, dove ha preso casa il suo amore per noi. Ecco la nuova indicazione che Gesù ci offre. E Paolo nella seconda lettura non fa altro che richiamarlo a tutti noi: “Cristo crocifisso è potenza e sapienza di Dio”. Lui pienezza della Legge e Dimora, tempio. Solo in Lui possiamo trovare salvezza. In Lui, nella sua debolezza, nella sua umanità, c’è tutta la potenza dell’amore di Dio. E solo entrando in questa relazione profonda e personale con Lui che si ha la vita. Non in una religiosità ridotta a mercato o a formalismo esteriore.
“’Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere’… parlava del tempio del suo corpo”. Lui è il luogo dell’incontro con il Padre, Lui è la Parola che illumina di novità e di senso la Legge.
Seguirlo è vivere interiormente questa relazione d’amore. “Egli conosceva quello che c’è nell’uomo”: a questo Lui guarda. Non all’esteriorità dei nostri riti, di una fede resa troppo facciata, ma al cuore, alla sincerità del cuore. Solo in questa interiorità possiamo incontrarlo al punto tale da fare di noi stessi la casa della sua dimora, fino a diventare anche noi il tempio vivo della sua Presenza. Un Dio che abita in Cristo e attraverso Lui nel cuore di ogni uomo e donna. E lì dunque va ricercato, amato, onorato, servito.
Gesù entra ancora oggi nella nostra vita, come entrò nel tempio, e manda all’aria le bancarelle dei nostri interessi meschini e riafferma il primato assoluto di Dio. E allora lasciamoci purificare il cuore, lasciamo che lo svuoti da ogni falsità e ipocrisia, da ogni mercanteggiamento, perché possa essere il luogo vero dell’incontro con l’amore di Dio che attraverso Gesù, nuova legge e nuovo tempio, vuole abitare in ciascuno di noi. Lasciamoci amare e cambiare da Lui.

Nessun commento:

Posta un commento