sabato 10 gennaio 2015

Battesimo del Signore



Continua l’Epifania, la manifestazione di Dio in mezzo agli uomini.
La festa del Battesimo di Gesù, non è la semplice rievocazione di un episodio di cui fare ricordo (come facciamo per il nostro battesimo o cresima..), ma un gesto di epifania da saper accogliere con la disponibilità di un cuore in ricerca.
 “Cercate il Signore mentre si fa trovare, invocatelo mentre è vicino” invita il profeta. Tuttavia le sue vie sono ben diverse dalle nostre: “Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri”.
Oggi siamo chiamati a cercare, incontrare il Dio che si è manifestato in vie, in forme assai ben diverse da come avremmo potuto immaginare.
Con l’episodio del Battesimo ci vengono indicate queste vie.
Sappiamo che il Battesimo di Giovanni era un battesimo di purificazione dei peccati e sappiamo pure che Gesù, in quanto Figlio di Dio non aveva peccato. Ecco allora la forza scandalosa di questo gesto: farsi battezzare con i peccatori, non in quanto peccatore, ma per indicare che la sua via era quella di stare al loro fianco, di condividere con loro il cammino della vita.
Il Battesimo ci mostra un Gesù che scende in basso, immerso dentro la nostra storia, il nostro peccato. Gesù inizia il suo cammino di liberazione offerto all’umanità, immerso nelle acque del Giordano.
Il Messia si propone all’uomo per elevare l’uomo e farlo ripartire alla luce della nuova vita dei figli di Dio, proprio dal fondo, dal fondo anche geografico, dal Giordano. La valle del Giordano scende verso il mar Morto raggiungendo il punto più in basso di tutta la superficie terrestre: 400 metri sotto il livello del mare. E proprio nelle acque del Giordano, il punto più basso della terra, Gesù viene immerso e lì viene avvolto e riconosciuto dallo Spirito e dal Padre il Figlio amato, colui nel quale Dio si compiace. 
E’ chiaro che questa non è una scelta casuale, ma questo fiume e questa valle rappresentano il punto più basso della storia umana dal punto di vista spirituale, morale e mentale. Il Vangelo viene annunciato all’uomo dal punto più basso, dal punto più buio mai raggiunto. A una generazione che ha toccato il fondo arriva l’annuncio della salvezza. E noi siamo questa generazione che ha toccato il fondo!
Lì in basso, il Padre squarcia i cieli e manifesta nel Figlio amato tutto il suo amore per noi. Non c’è abisso, non c’è l’aver toccato il fondo, in cui Dio non si fa presente: anzi, proprio lì si manifesta e ci offre acqua nuova, l’acqua del suo amore.
E’ l’invito che il Signore ci rivolge con le parole del profeta: “O voi tutti assetati, venite all'acqua, voi che non avete denaro, venite; comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? … Porgete l'orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete”.
Le tentazioni continue ci portano lontano dalla fonte della vita, ci ingannano, ci fanno cercare chissà dove la nostra realizzazione lasciandoci il più delle volte delusi e scoraggiati, sempre più in basso, nell’abisso.
Il pane che sazia e l’acqua che disseta, dono gratuito, sono rappresentati e offerti da colui “che è il più forte” e che ci immerge nell’acqua del suo Spirito e nel sangue del suo amore.
Dio si immerge al nostro fianco per portare a tutti noi, peccatori, la nuova acqua del suo Spirito, del Suo amore.
Questo Gesù è il dono più grande dell’amore di Dio per noi come ci ricorda l’apostolo Giovanni nella seconda lettura; tutto ce lo dimostra: “lo Spirito, l’acqua e il sangue” ci convincono che Gesù è tutto, tutto l’amore del Padre e tutto il necessario per la vita dei suoi figli. “Lo Spirito, l’acqua e il sangue” è come dire tutto ciò che forma la nostra vita. Quando siamo con Gesù tutto il nostro essere in tutte le sue componenti, corpo, anima e relazioni familiari e sociali, tutto si sente realizzato: lo dimostra la serenità e la gioia che percepiamo. Al punto che “chiunque è stato generato da Dio (nello Spirito, nell’acqua e nel sangue, cioè nell’adesione a Gesù) vince il mondo”.
Questa è la vittoria della fede che ci strappa fuori da ogni abisso, ci risolleva da ogni fondo in cui cadiamo.
Essa non è adesione a una dottrina, ma adesione a Gesù, immersione, nel Battesimo, nella sua vita, per vivere ogni giorno nel suo amore, guidati dalla Sua Parola “in questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi”.
Quella Parola che, “come la pioggia e la neve” ha la capacità di fecondare la nostra vita e di far germogliare in essa frutti di novità; quella parola che non ritorna, come la pioggia e la neve, “senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata”.
Il Battesimo di Gesù dunque ci invita a vivere in questa adesione profonda a Lui, nell’ascolto della sua Parola, nel fiducioso abbandono al suo amore misericordioso, nella rinnovata scelta di vivere ‘dentro’, immersi nella storia degli uomini, fianco a fianco a tutti coloro che, come noi, sono in cammino sulle strade della vita
Con lui anche noi allora diventiamo Figli amati del Padre e chiamati, proprio in forza del nostro battesimo, a vivere seguendo il Figlio, ascoltandolo, lasciandoci da Lui amare per portare con Lui dentro la storia l’acqua viva del suo amore, la feconda novità della sua Parola, la consapevolezza della salvezza che ci è donata.

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