sabato 15 maggio 2021

Forza ascensionale - Solennità dell'Ascensione del Signore

Per capire e vivere la festa dell’Ascensione occorre collocarla in stretta unità con la Pasqua. Gesù, il figlio di Dio che è disceso per condividere la nostra natura umana fino alla morte, con la Pasqua è asceso dalla morte e passato nella condizione di vita nuova ed eterna, la vita stessa di Dio. L’ascensione è allora un altro modo per dire Pasqua: è un vedere dove porta la Pasqua stessa, alla vita definitiva e permanente con Dio. Il compimento lo celebreremo domenica prossima con la Pentecoste che ci farà sperimentare questa vita nuova già presente in noi con la forza dello Spirito Santo.

La festa di oggi allora non esprime ‘distacco’, ‘lontananza’. Si conferma invece la presenza del Signore accanto a noi, presenza che vuole infondere in noi una ‘forza ascensionale’ spingendo anche la nostra vita verso l’alto, verso la novità di Dio, perché è lì che siamo tutti chiamati.

La Parola di Dio ascoltata è tutta orientata a evidenziare questa presenza definitiva, del Signore Gesù accanto a noi.

Gesù il Risorto ci ha rivelato “un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti”. “Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” abbiamo proclamato all’Alleluia. Nel vangelo poi, davanti a una scena che sembra parlare di addio e distacco, a sorpresa si afferma: “il Signore agiva insieme con loro”.

Negli Atti poi (1lettura) Luca riporta la promessa di Gesù: “voi tra non molti giorni sarete battezzati in Spirito santo” e ancora: “riceverete la forza dallo Spirito santo che scenderà su di voi e di me sarete testimoni”. Nello Spirito ricevuto in dono noi diventiamo in Cristo “un solo corpo, un solo spirito”, dimora della Sua presenza, che diventa forza e sostegno della nostra vita (forza ascensionale…). Io non sono mai solo, con le mie sole forze, facile preda di delusione e scoraggiamento. C’è sempre in me la forza di Dio!

Altrettanto importante è il dono della sua Parola, segno efficace del suo essere e agire tra noi. Lo ricorda il vangelo, sottolineando come i suoi discepoli sono mandati a “proclamare il vangelo a ogni creatura” e subito iniziano a “predicare dappertutto”. Proprio in questo annuncio della Parola si sottolinea che “il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano”.

Segni che manifestano come la Parola annunciata rende presente ancora Gesù, compie le opere che Lui ha compiuto.

E’ la Parola di Gesù che ha la forza di scacciare il male, di pronunciare un messaggio di novità, di rendere capaci di prendere per mano le situazioni di fatica, di divisione, di male, di combattere i veleni dell’invidia, dell’odio, della malvagità e di offrire a tutti la guarigione del cuore e della mente. Questa Parola ha una ‘forza ascensionale’: spinge al bene, al superamento di veleni, contrasti, odio, malattie e cattiverie…

Noi, come i primi discepoli, siamo chiamati ad accogliere questa sua presenza, a custodirla ogni giorno in noi per essere  testimoni di Lui, ognuno secondo i doni ricevuti, come ci ricorda Paolo nella 2 lettura.

Chiamati a dire ciò che ha detto Gesù, a fare ciò che Lui ha fatto. “Allora essi partirono e predicarono dappertutto”. “Di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria, fino ai confini della terra”.

Un compito che chiama a una dilatazione non solo di spazi (da Gerusalemme ai confini della terra), ma soprattutto a una dilatazione della vita, del cuore, imparando ogni giorno a vivere portando la Presenza di Gesù in noi e attorno a noi.

Con l’Ascensione dunque abbiamo la consapevolezza che non siamo soli nel cammino della vita, nelle nostre lotte e fatiche, nel nostro impegno per un mondo diverso, per la crescita del Regno di Dio tra noi. Siamo sempre accompagnati da Lui, il Presente che opera con il Suo Spirito e la Sua Parola per guidare tutta l’umanità verso la sua piena realizzazione in quell’amore che trova in Dio la sua sorgente e il suo compimento.

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