sabato 17 aprile 2021

"Di questo voi siete testimoni" - III domenica di Pasqua


“Di questo voi siete testimoni” dice Gesù ai suoi amici. “Noi ne siamo testimoni” dice Pietro davanti al popolo negli Atti degli apostoli. La Parola sembra invitare anche noi ad essere testimoni. Chi è testimone? Colui che ha visto, toccato con mano e può provare ciò che dice. Essere testimoni richiede un coinvolgimento, l’aver fatto un’esperienza reale. Il vangelo ci indica cosa, quale esperienza siamo chiamati a  testimoniare.

La prima: che Gesù non è un fantasma. Con quanta insistenza Lui cerca di far sperimentare la sua Presenza. Certo non è più la presenza di prima. Gesù è lo stesso ed è diverso, è il medesimo ed è trasformato, è quello di prima ma non più come prima: Gesù risorto è andato in avanti e non è tornato indietro per essere come prima. Tuttavia l’essere andato avanti non significa essere diventato un fantasma, ma piuttosto l’essere entrato in una nuova fase di vita.

Proviamo a riflettere: la nostra vita si svolge in tre fasi… Quella prenatale: lì inizia la vita e quando è giunto il suo tempo il bimbo viene espulso dal ventre della madre; questo per lui è come la fine di tutto, momento di buio e di dolore, di pianto, mentre per chi è dall’altra parte e lo attende, per noi, è gioia, nascita, nuova creatura che arriva. Così inizia la seconda fase: quella della vita umana, questa vita che tutti noi stiamo affrontando; anch’essa va verso un fine, la morte, che tuttavia segnerà il passaggio a una nuova nascita che ci introdurrà in una terza fase, quella della vita eterna.

Perché affermiamo questo? Proprio perché Gesù è risorto ed è passato oltre la morte nella vita nuova, definitiva, eterna. E mentre noi vediamo morte e fine (come il nascituro), Lui vede vita e inizio!. Non solo: questa vita nuova già l’ha anticipata a noi che crediamo in Lui, donandoci il Suo Spirito e rendendoci figli del Padre, fratelli suoi. Ecco perché noi cristiani possiamo guardare al futuro con speranza e alla morte come a un passaggio e non la fine. “Di questo siete testimoni”, ci dice Gesù: che c’è una vita più forte della morte. Che non siamo fatti per accomodarci in questa vita terrena ma piuttosto per prepararci a quella definitiva ed eterna. Di questo siamo testimoni se viviamo senza attaccarci ai beni terreni, liberi e fiduciosi nell’amore del Padre, facendo della vita terrena lo spazio dove anticipare l’eterno, come ha fatto Gesù, quell’eterno che altro non è che l’amore. E’ la sfida dei cristiani che pur essendo “nel mondo non sono del mondo” e spingono il mondo verso il suo vero compimento che si realizzerà solo in Dio. “Di questo voi siete testimoni”, questo il nostro compito, la nostra missione nella storia, questo è testimoniare la risurrezione, portando questa nostra storia verso la novità di Dio, seminando in essa ciò che rimane, l’essenziale, l’eterno.

C’è poi una seconda cosa di cui Gesù chiede di essere testimoni: la sua Parola. “Sono queste le parole che io vi dissi’. Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture”. Quelle Scritture che da sempre parlano di Lui: “Così sta scritto… bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me”. La Parola di Dio ci viene affidata perché sia annunciata e testimoniata così da confermare l’annuncio di speranza e di vita nuova che la Pasqua di Gesù ci affida. Parola capace di dare luce anche alle situazioni umanamente fallimentari, alle ferite e alle piaghe che hanno segnato il Cristo e segnano tutti noi e di aprirle a nuove fioriture, a orizzonti di vita, a feritoie d’amore. Questa Parola riesce così a dare significato e valore alle piccole cose del quotidiano, aiutandoci a leggere in esse le orme del Creatore, del Vivente e cogliere così la vita come cammino che tende verso una comunione, una pienezza di vita, liberandola dall’apparente non senso, dallo sconforto e dallo scoraggiamento, dal vuoto e dal nulla che la morte pare annunciare. Parola che risana, che perdona, che ri-orienta i passi, che rimette in cammino. Parola viva di un Dio vivo che continua a camminare al nostro fianco e ci conduce così per mano verso la pienezza della vita.

Accogliamo questo annuncio gioioso e carico di speranza e facciamo sì che la nostra vita, in ogni nostra giornata, sia capace di affermare, come Pietro e i primi discepoli: “Noi ne siamo testimoni”. Testimoni di speranza, testimoni di una Parola accolta e vissuta ogni giorno. Testimoni della bella notizia: Gesù è vivo, è potenza di vita, avvolge di pace, piange le nostre lacrime, ci cattura dentro il suo risorgere, ci dona vita nel tempo e nell’eternità.

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