sabato 4 luglio 2020

"Troverete ristoro" - Quattordicesima domenica del tempo ordinario

Parola di Dio con sorpresa! Come di fatto avviene sempre…

Noi uomini che siamo polvere al vento (la recente esperienza  della pandemia lo ha ricordato…) ci facciamo arroganti e viviamo in continuo delirio di onnipotenza; Dio invece che è tutto e tutto sa, Lui è mite e umile di cuore. Ecco la sorpresa! Semplicemente splendido. Semplicemente sconcertante perché viene a capovolgere la nostra idea di Dio, i nostri parametri di giudizio e i nostri stili di vita.

In Gesù si manifesta un Dio dal volto mite e umile, già annunciato dai profeti: il grande re atteso, il Messia, viene, dice il profeta nella prima lettura, ma in modo ben diverso dalle aspettative: “Egli è giusto e vittorioso, umile cavalca un asino… annuncerà la pace alle nazioni”.

In Gesù si attua questo annuncio e in lui ci è detto dove abita la vera grandezza: in ogni uomo e donna che sanno vivere con mitezza, semplicità e umiltà.

“Ti rendo lode, Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”: è la logica delle beatitudini che proclamano felici e realizzati quanti si aprono con fiducia a Dio e non confidano in sé stessi.

Il discepolo di Gesù “non è sotto il dominio della carne, ma dello Spirito”. Così scrive Paolo nella seconda lettura.

Il dominio della carne consiste nel voler contare solo su se stessi credendosi superiori e migliori degli altri, nel vivere per sé mettendo il proprio io al centro di tutto, nel vivere di fatto con arroganza e presunzione.

Chi invece è sotto la guida dello Spirito, quello “Spirito di Dio che abita in voi” ricorda ancora Paolo, allora diventa capace di una sapienza e grandezza diversa, frutto di mitezza, semplicità e umiltà che produci frutti di amore, di serenità, di pace.

Nel vangelo di Giovanni (c.6,63) Gesù esclama: “E’ lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla”.

E’ verso questo orizzonte che dobbiamo muovere i nostri passi, orientare il nostro “camminare in una vita nuova”...

Un cammino non facile perché forte è in noi la pressione della “carne”, dell’egoismo, dell’orgoglio e della mentalità corrente...

Ma Dio non solo ci ha mostrato che “lo Spirito dà vita”, rivelandoci in Gesù come questo stile alla fine premia ed è vincente. Più ancora: in Gesù si è fatto per noi sostegno e guida. “Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita.”

Parole che risuonano come balsamo per la nostra vita. Sono segno della tenerezza di Dio che ci accompagna e sostiene. Gesù ci invita: venite, imparate, prendete, troverete. Sono i verbi del cammino cristiano. Venire a Gesù per imparare il suo stile di misericordia, bontà mitezza e umiltà. Prendere anche noi il suo giogo; cioè la sua legge che è il comando dell’amore, legge dolce e leggera che genera ristoro e pace: “troverete ristoro”.  

In Gesù ci è offerta l’unica cosa che conta: il dono dello Spirito che dà vita! Lui non ci impone comandi e leggi; non ci chiede obblighi da rispettare; ci offre solo ristoro, pace, conforto. E questo ristoro è il frutto di una vita che si lascia guidare dal Suo Spirito e si apre con fiducia e semplicità al suo amore.

Tutto ciò è quanto andiamo cercando ogni giorno e di cui abbiamo assoluto bisogno.

Oggi, in un contesto sociale dove l’uomo tenta di erigersi a dio e si crede padrone assoluto confidando nella ‘carne’, occorre che – come discepoli di Gesù ai quali il Padre ha rivelato la sua Parola e il Suo Spirito -, diventiamo capaci di generare atteggiamenti nuovi che offrano a tutti pace, fiducia, sostegno, collaborazione, ristoro.

Quello che Gesù ci dona, ogni volta che veniamo a Lui con fiducia, non tratteniamolo; anzi: diventiamo sorgente della vita nuova che viene dallo Spirito, costruttori di relazioni umane cariche di tenerezza, comprensione, attenzione reciproca; costruttori di una umanità che non si pone contro Dio o indifferente a Lui, ma che trova in Lui il Padre che  apre a tutti un cammino di pienezza e di felicità.

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