sabato 29 giugno 2019

XIII domenica del Tempo ordinario - C


CAMMINARE…
Noi siamo cristiani se siamo in cammino con Gesù, colui che è venuto a chiamarci, ad invitarci a seguirlo. Non per nulla i primi cristiani invece erano chiamati ‘quelli della via’, quelli della strada, la strada di Gesù.
Certo è più comodo, è più rassicurante ridurre la fede a nozioni e pratiche, a delle risposte sicure e definitive. Più scomodo invece, meno rassicurante è per un cristiano stare sempre in cammino: il viaggio non è mai concluso, e cristiani non si è mai finito di diventarlo. Gesù è sempre davanti, non nelle tue formule, non nei tuoi schemi mentali, è oltre. Sta sulla strada, sta in cammino.
Questa è la fede. Camminare sulla via di Gesù.

VERSO DOVE?
Ma qual è la meta di questo cammino? "Mentre stavano compiendosi i giorni in cui Gesù sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme". Così inizia il brano del Vangelo.
“I giorni in cui sarebbe stato elevato in alto” sono allusione alla sua morte e risurrezione. E Gerusalemme non è tanto luogo geografico quanto luogo simbolico: indica il dono totale della vita. Un viaggio in salita, in tutti i sensi! E il Vangelo dice che Gesù “prese la ferma decisione”, meglio “indurì il volto”, nel senso di "tenere duro", radunare tutte le forze, in quella direzione.

COME?
- Aperti e accoglienti verso tutti…
Davanti ai Samaritani che non li accolgono ecco i discepoli che vorrebbe vendicarsi, imporsi, usare la forza: “fa scendere un fuoco che li consumi”. Ma non è questo il modo di agire di Gesù che “si voltò e li rimproverò”. Gesù non ha nulla da spartire con coloro che invocano un fuoco che consumi; lui è venuto perché nessuno, proprio nessuno, vada perduto. L’uomo, ogni uomo, senza aggettivi, samaritano o giudeo, credente o ateo, amico o nemico… l’uomo viene prima di tutto e va rispettato e amato.
- Con cuore libero e umile…
Davanti alle chiamate o al desiderio di seguirlo, ecco poi una serie di “sì, ma prima lascia che…”. Compromessi, incertezze, desiderio di camminare con lui ma nel contempo camminare ancora sulle vecchie strade… Così “non si è adatti” per il Regno. Ci sono nostalgie che rallentano il passo, c’è un indugiare che ci fa perdere l'occasione propizia.
Decisone e coraggio nel fare della vita un dono; comprensione e mitezza verso chi non accoglie e non capisce; libertà da condizionamenti di ogni genere (cose, persone, tradizioni…) così da mettere Lui solo davanti agli occhi e nel cuore e vivere con Lui e per Lui.

Questo cammino è per tutti noi. Per ogni battezzato. Ed è un cammino da attuare ogni giorni, lì dove si vive, secondo la vocazione di ciascuno, in famiglia, sul posto di lavoro, nella società, nelle relazioni e nelle amicizie… 
Noi siamo ‘quelli della Via’, quelli che camminano con Gesù e come Gesù.

“Cristo ci ha liberati per la libertà” ci ha detto Paolo. “Non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù”, ma  “mediante l’amore siate a servizio gli uni degli altri”. “Camminate secondo lo Spirito”: significa lasciarci guidare dallo Spirito di Gesù che abita in noi. Lui allora sarà luce e forza, ci renderà capaci di seguirlo, di fare la sua strada, ogni giorno.



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