“Nulla è impossibile a Dio”. Queste parole dell’angelo, che vogliono rassicurare Maria davanti alla non facile decisione da prendere, dopo lo straordinario annuncio di diventare Madre del Messia atteso, accompagnate dall’annuncio che Elisabetta la sterile è già al sesto mese, diventano anche per noi parole di speranza, di incoraggiamento, di fiducia.
“Nulla è impossibile a Dio”. Nulla può fermare il suo disegno di amore, nemmeno il peccato delle sue creature, nemmeno la morte. “Benedetto sia Dio – dunque – che ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo”. Il suo disegno sicuramente lo porterà a compimento portando tutti noi, l’umanità intera, all’incontro di comunione e di amore con Lui.
In Maria ci offre concretamente il segno che a Lui nulla è impossibile. Con l’immacolata concezione di questa donna ci dice che tutto può essere rigenerato e ricreato, tutto, nonostante tutto.
“Nulla è impossibile a Dio”. E non perché usa la forza, il potere, il dominio piegando così le cose secondo i suoi disegni ma al contrario. Perché silenziosamente opera nella storia attraverso la disponibilità libera, umile, silenziosa di tanti che, come Maria, sanno dire a Lui “Sì, eccomi”.
“Nulla è impossibile a Dio”: sceglie una donna, considerata nullità in quel tempo, con un nome - Maria - che nessuno avrebbe desiderato avere (richiamo alla sorella di Mosè donna ribelle e malvagia resa poi lebbrosa); la sceglie da un paese sconosciuto e mal considerato quale era Nazaret (“può forse venire qualcosa di buono da Nazaret”). La chiama nella ferialità di una casa, magari mentre sta rifacendo il letto o è intenta a lavare le scodelle della colazione; non nel tempio, non mentre sta facendo riti di preghiera. Dio la sorprende nel bel mezzo della vita. Insomma, peggio di così, secondo la nostra logica umana, non poteva fare. Eppure “nulla è impossibile a Dio”: dal piccolo, dal povero, dallo sconosciuto, da ciò che è considerato scarto e nullità, Egli sa trarre una storia nuova, un’alba di speranza, una possibilità di riscatto e di salvezza. Lo vedremo confermato questo suo agire proprio nel Natale verso il quale l’avvento ci accompagna. Così è stato, così è ancora oggi e sempre.
“Nulla è impossibile a Dio”. Questo ci ricorda Maria, sorella e madre nostra nella fede. Fidati, ascoltalo, accoglilo e lui farà grandi cose nella tua vita. Da Lui lasciamoci guidare e sperimenteremo nuovi orizzonti per questa nostra umanità tormentata dalle conseguenze del peccato. “Nulla è impossibile a Dio”. Quando non ce la fai più, quando il peccato ti fa toccare la tua nullità, quando il dolore annebbia il cammino, quando fallimenti e prove segnano le giornate, ricordati sempre: “Nulla è impossibile a Dio” e non stancarti di fidarti di Lui, come Maria.
La festa di oggi allora non è qualcosa di avulso e lontano dalla realtà di ogni giorno, dalla concretezza della nostra vita. E’ piuttosto una festa che porta dentro la nostra realtà di ogni giorno una certezza e quindi una grande speranza. La certezza è che “Nulla è impossibile a Dio”. La speranza che Lui sa portare a compimento il suo disegno di vita e di amore per l’umanità tutta; nonostante tutto. La prova: Maria l’immacolata. La piccola pensata e scelta per essere segno di speranza e di salvezza per tutti coloro che come lei sanno fidarsi del Signore e vivere secondo la sua Parola.
In un mondo segnato dall’incertezza e dal conflitto, il mistero dell’Immacolata Concezione risplende come un invito alla speranza. È il segno tangibile che il bene può trionfare sul male e che l’amore di Dio, puro e infinito, continua a rigenerare l’umanità. Riflettere su questo oggi significa riscoprire la bellezza di una vita orientata alla santità (“scelti per essere santi e immacolati nell’amore”), ricordando che ciascuno di noi, pur tra le difficoltà, è chiamato a contribuire alla realizzazione di un mondo più luminoso, più giusto e più degno.
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