“Un sacco di miglio” per i
profughi della diocesi di Maroua-Mokolo. E’ questo l’appello lanciato dalla
diocesi di Como – attraverso il Centro missionario diocesano e la Caritas– a
ridosso delle festività natalizie. Un appello di emergenza per rispondere alle
necessità delle popolazioni nel nord del Camerun che da mesi si trovano non
solo a vivere il clima di insicurezza provocato dalle violenze di Boko Haram,
lungo il confine con la vicina Nigeria, ma anche a dover rispondere – in
spirito di autentica condivisione – ai bisogni delle migliaia di profughi in
fuga. “Ad oggi – raccontano i nostri fidei donum, attualmente in Italia - sono
circa 18 mila i nigeriani ospitati nel campo allestito dall’Alto commissariato
delle Nazioni Unite per i rifugiati a Gawar. Accanto a questi ci sono però
migliaia di altri sfollati che sono stati accolti da parenti e amici nei
villaggi della diocesi”. Un’accoglienza facilitata dal fatto che, a cavallo del
confine tra i due Paesi, vivono famiglie appartenenti alla stessa tribù, quella
dei kapsiki, e i legami di clan sono molto forti. Un bell’esempio di
accoglienza che sta creando, però, una pressione sociale sulle comunità ospitanti
che potrebbe portare ad una prossima carestia.
“Con la crescita della
popolazione – continuano i missionari – cresce anche il numero delle bocche da
sfamare a fronte di raccolti che sono stabili, se non in lieve calo a causa
delle violenze. Questo potrebbe creare, già nei prossimi mesi,
problemi per il rifornimento di cibo e l’approvvigionamento idrico specie con
l’arrivo della stagione secca”.
Una situazione aggravata
dal blocco dei commerci con la Nigeria che ha portato ad un aumento dei prezzi
dei generi alimentari e a una riduzione delle quantità di beni disponibili nei
mercati.
“Al momento il problema
non si pone perché le piogge sono finite da poco e il raccolto è stato appena
effettuato – concludono i nostri fidei donum –, ma crediamo sia
necessario agire subito facendo scorta di miglio ora, prima che i prezzi
possano salire, come in parte sta già avvenendo. Questo permetterà alla diocesi
di Maroua-Mokolo di avere a disposizione delle risorse da gestire quando, a
partire dalla prossima primavera, la gente si troverà senza cibo”.
La proposta, maturata alla
fine della scorsa settimana all’interno della Commissione missionaria
diocesana, è stata sostenuta dal vescovo Diego Coletti e rilanciata a tutte le
parrocchie della diocesi. Donando un corrispettivo di 30 euro sarà possibile
acquistare – in loco, così da sostenere gli agricoltori locali - un sacco
da 100 kg di miglio che permetterà di provvedere al fabbisogno delle comunità e
dei profughi ospitati.
“In questi mesi in cui ci
stiamo interrogando sul futuro della missione diocesana in Camerun – conclude
Gabriella Roncoroni, direttore del Centro Missionario Diocesano – crediamo sia
importante non dimenticare la Chiesa con cui, da oltre vent’anni, condividiamo
un cammino di comunione e amicizia. In questo tempo di Natale vogliamo mostrare
la nostra vicinanza al vescovo Bruno Ateba Edo e alle comunità della diocesi di
Maroua-Mokolo e della vicina Nigeria con la preghiera e con un gesto concreto
di carità. Perché non c’è Natale senza condivisione”.
E’ possibile effettuare
bonifico:
Banca Popolare di Sondrio
- Como Ag. N. 1
IBAN: IT23 Y056
9610 9010 0000 9015 X65
PROGETTO: UN SACCO DI
MIGLIO per Maroua-Mokolo
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