sabato 9 settembre 2023

Festa della Madonna del Soccorso


8 SETTEMBRE – 

Festa della Natività della B.V. Maria

SANTUARIO DELLA MADONNA DEL SOCCORSO

Sacro Monte di Ossuccio (CO)

 

OMELIA DEL VESCOVO DI COMO, CARD. OSCAR CANTONI


Ogni volta che veniamo in questa casa di Maria si ha l'impressione di essere finalmente giunti a casa, perché attesi, desiderati e accolti come figli che trovano riparo e consolazione dalla propria Madre.

Tale è il mio e il vostro sentimento in questo momento di fede, e insieme di gioia e di festa. Siamo Figli amati, che ritornano a casa per festeggiare la propria Madre, nel giorno della memoria della sua natività. Ella precede come l'aurora "il sole che sorge dall'alto”, Cristo Signore. A Maria affidiamo le nostre speranze, ma anche confidiamo le nostre paure, le fatiche nostre e quelle dei nostri figli.

Come ci narra il vangelo di oggi, con la sua incarnazione, Dio non è più un essere misterioso, nascosto tra le nubi, bensì Qualcuno che ci viene accanto e familiarizza con noi. Come ogni uomo, il figlio di Dio, Gesù Cristo, ha preso carne, ossa, voce e sangue inserito in un popolo preciso, dentro un cammino storico ben determinato, non sempre lineare, per indicarci fin da subito che siamo solidali gli uni gli altri, che nessun uomo é un'isola, che tutti siamo inclusi in un piano di salvezza, in cui ciascuno deve fare la sua parte, in una collaborazione reciproca.

Il progetto di Dio ha una sua logica, non sempre capita da noi uomini. Egli ci chiede una presenza attiva e corresponsabile.

È intervenuto nella vita di Giuseppe, lo sposo di Maria, perché la accogliesse con ogni premura e Giuseppe ha accolto e obbedito.
Attraverso un angelo, che ha fatto una improvvisa irruzione nella casa di Maria a Nazareth, le ha chiesto di diventare madre del suo Figlio, strumento attraverso cui recare al mondo la salvezza e la gioia e Maria ha risposto con il suo sì, "eccomi"!

Dio chiede anche a noi di essere vigilanti per poter rispondere oggi ai suoi appelli e divenire con Lui co- protagonisti di una storia di salvezza, a favore di tutti.

La nostra risposta, come quella di Giuseppe, come quella di Maria, determina precise conseguenze storiche, che interessano tutti gli altri.

Anche noi possiamo sentirci attivi e responsabili nel costruire la pace e la fratellanza, oggi, in un mondo che soffre proprio per mancanza di questi due elementi indispensabili per la vita del mondo.

La pace si costruisce e si realizza nel mondo solo se noi, per primi,  diventiamo coraggiosi uomini e donne di pace.

Non è semplice divenirlo, è una lotta interiore che non è tolta a nessuno, perché in noi abita spesso un desiderio di rivalsa nei confronti di torti subiti, la voglia di distinguerci o di primeggiare, la fatica nel riconoscere umilmente i nostri errori e chiederne perdono. Ogni volta che reagiamo con freddezza o con acredine o semplicemente con istintivita' nei confronti degli altri, è compromessa addirittura la pace nel mondo!

Perché se la pace è dono di Dio, nello stesso tempo è affidata alla nostra responsabile audacia nel volerla e poi nel costruirla.
Sull' esempio di Maria, chiediamo l'umiltà del cuore perché la pace possa trovare spazio dentro di noi, innanzitutto, e poi in coloro che hanno nelle loro mani il destino del mondo e le sorti dei popoli.
Chiediamo a Maria di appoggiare il nostro sincero desiderio di guardare all'altro come un fratello, nell'unica famiglia umana.

Affidiamo a Maria, nostra madre, il desiderio di pace che avvertiamo nel profondo di noi stessi. E preghiamo perché i nostri governanti non si preoccupino solo degli interessi del loro popolo, ma si impegnino per promuovere nel mondo intero la pace, nelle nazioni in guerra e soprattutto nella martoriata Ucraina.

Oscar card. CANTONI

 

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