Una umanità riarsa dalla sete.
La sete dell’uomo: questo il tema
cui le letture di oggi fanno riferimento. Il popolo, guidato da Mosè, in
cammino nel deserto, ha sete. Di sete parla pure il Vangelo.
La sete è simbolo di tutti quei
desideri inappagati del cuore che si fanno sentire e generano ansia e tormento,
e spesso trascinano lontano, verso strade illusorie. E’ richiamo a una sete più
profonda: sete di relazione, di incontro, di amore, di vita di cui siamo
carenti. Oggi in particolare la situazione che stiamo affrontando riaccende in
noi questa sete.
“Non
ho marito” dice a
Gesù la samaritana. Qualche capitolo prima, alle nozze di Cana un’altra donna,
Maria, disse “non hanno più vino”. E
poi in un altro passo “non hanno più
pane” diranno i discepoli. Si aggiungono le nostre invocazione: “non abbiamo salute, non abbiamo speranza,
non abbiamo fiducia, non abbiamo…”. Più ancora: ”Abbiamo sete di vita”.
L’uomo si scopre mancante, fragile,
non ha ciò che lo sazia pienamente. E’ assetato e continuamente in ricerca di sorgenti che appaghino questo vuoto.
Oggi la Parola di Dio ha una buona
notizia per tutti noi.
Lui che conosce i bisogni dell’animo
umano, Lui solo che sa quali sono i momenti e i modi per soddisfarli, si siede
al nostro fianco, al nostro pozzo dove veniamo ad attingere per la nostra vita
e ci parla con tenerezza e comprensione.
La sete
della Samaritana trova ristoro in quel Gesù che gli svela il Padre, Spirito e
vita, e che può incontrare, non tanto in un luogo o in un tempio, ma in lei, nell’intimo
del suo cuore, quale sorgente zampillante di vita eterna.
“Se tu conoscessi il dono di Dio!” Sì, Dio ha un dono per te! Dove
posso trovarlo? "In questi nostri giorni 'senza' (senza
celebrazioni, senza liturgie, senza incontri) sentiamo attuale la domanda della
Samaritana: Dove andremo per adorare Dio? Sul monte o nel tempio?" - Dove trovare questo dono desiderato? - "La risposta di Gesù è diritta come un raggio di luce: non su un
monte, non in un tempio, ma dentro. In spirito e verità" (Ronchi). “Né su questo monte né a Gerusalemme
adorerete il Padre. I veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità…”
Gesù siede ancora oggi sull’orlo dei
tanti pozzi dove accorre un’umanità riarsa dalla sete. Egli là è pronto ad
accogliere le singole persone e le folle che accorrono, tutti gli assetati di
giustizia, di pace, di vita. Lui è venuto per tutti e tutti cerca e attende per
offrire il dono di Dio, quell’acqua che sazia ogni sete: lo Spirito Suo e del
Padre che abita, per pura grazia, nei nostri cuori.
“Se
tu conoscessi il dono di Dio!”.
Un dono che è per tutti, anche per te, come lo è stato per quella donna con un
passato tormentato e carico di fragilità. Il dono di Dio non è per i più bravi,
ma per tutti, senza distinzioni.
Lui ancora oggi è qui per noi a
volte così assenti e distratti; è qui per incontrarci, così come siamo, con le
nostre fragilità, paure, le nostre seti; ci attende per riempire il nostro
vuoto, per farci scoprire amati e donarci ciò di cui siamo mancanti: quella
fede che apre al Dio amore, spirito e verità.
Da Lui, dal suo cuore aperto è
realmente uscita l’acqua viva: un’acqua che purifica, rigenera, dà vita;
l’acqua inesauribile del Suo Spirito. Spirito che è stato riversato nei nostri
cuori. Paolo ce lo ricorda nella seconda lettura: “l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello
Spirito santo che ci è stato dato”.
“Se
tu conoscessi il dono di Dio!”
“Noi siamo come un uomo che abbia in
cantina un vino eccellente e non vada mai a spillarlo per berlo!” (M.
Eckhart). Abbiamo un Dono immenso e ce ne dimentichiamo. Cerchiamo fuori,
quando invece è dentro di noi. Entriamo nella cantina del nostro cuore e
abbeveriamoci del vino nuovo, dell’acqua fresca e vitale dello Spirito.
Facciamolo con la preghiera personale, con la lettura e l’ascolto della Parola
di Dio, condividiamo, con le opere dell’amore, questa acqua viva “che diventa in noi sorgente che zampilla
per la vita eterna” con quanti abbiamo accanto, vicini e lontani,
sopratutti i più deboli e provati. Lo Spirito dell’amore, dono immeritato, come
acqua viva, sazi, guarisca e fecondi la nostra vita.
O Dio, sorgente della vita, tu offri all'umanità
riarsa dalla sete l'acqua viva della grazia che scaturisce dalla roccia, Cristo
salvatore; concedi al tuo popolo il dono dello Spirito, perchè sappia
professare con forza la sua fede, e annunzi con gioia le meraviglie del tuo
amore. Amen.
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