Segui l’Angelus in tv e accendi una luce,
luce di trasfigurazione, come la Parola oggi ci ricorda.
«Avvertiamo il bisogno civile e umano di
ringraziare papa Francesco, l’unica autorità mondiale che ha ricordato il
dramma dei civili di Idlib, nel nord ovest della Siria. Siamo sconvolti dalle
rare immagini di quei bambini assiderati, a volte da soli, a volte con i loro
genitori o parenti. Da una parte sono costretti a fuggire dalla Siria verso la
Turchia da bombardamenti a tappeto che violano le regole più elementari del
diritto umanitario internazionale e dall’altra sono impediti a trovare salvezza
da un muro invalicabile e a oggi non valicato. Non è
un’emergenza improvvisa, tutto questo va avanti da mesi! Si calcola che ormai
siano almeno un milione gli esseri umani in fuga ammassati al confine, alcune
stime parlano di un milione e cinquecentomila, in gran parte bambini. Se non si
trovasse una soluzione, urgente, le operazioni militari raddoppieranno gli
sfollati, per i quali non ci sono neanche tendopoli. Per tutti costoro ci sono
soltanto due sottili corridoi umanitari aperti dall’Onu per portar loro qualche
genere di prima necessità: questo è inammissibile. Avvertiamo dunque l’urgenza
di manifestare la nostra gratitudine a papa Francesco e dimostrare al mondo che
il suo appello per questa umanità abbandonata e tradita non è caduto nel vuoto.
Questi nostri fratelli e queste nostre sorelle non possono essere dimenticati.
Per questo domenica otto marzo, giornata dedicata alle donne di tutto il mondo,
anche le madri disperate di Idlib, saremo in Piazza San Pietro. Ci incontreremo
alle 11,15 davanti alla sala stampa vaticana per andare in Piazza San Pietro
con un solo striscione: “Per i dimenticati di Idlib”»
Associazione
Giornalisti amici di padre Dall’Oglio, Amnesty International Italia, Caritas
Italiana, Centro Astalli, sezione italiana del Jesuit Refugee Service, Comunità
di Sant’Egidio, Coordinamento dei Siriani Liberi di Milano, Focsiv (Federazione
degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario), Siria Libera e
Democratica, Ucoii, Unione delle Comunità Islamiche d’Italia.
Pur non riuscendo a essere in piazza San Pietro, domenica prossima, per la preghiera dell’Angelus con il Papa decidiamo di accendere non solo la tv, ma anche una luce e di metterla sul davanzale di una finestra della propria casa. Anche se sarà una luce accesa in pieno giorno. Perché i tanti durissimi giorni che sono passati e quelli, terribili, che si stanno inanellando purtroppo non bastano ancora per “vedere” dentro la lunga notte siriana. Ed è necessario che si faccia luce su quanto sta accadendo nella terra di Idlib e al limitare d’Europa. È necessario che si faccia luce nelle menti dei “grandi” del mondo e, soprattutto, qui e ora, dei politici europei e turchi. È necessario che si veda la realtà di un popolo massacrato e usato. È necessario che si lavori per una svolta nel segno dell’umanità, della politica responsabile, del soccorso alle vittime, dell’accoglienza dei perseguitati.
(da Avvenire, 5.3.2020)
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