sabato 24 febbraio 2018

Seconda domenica di Quaresima



“…li condusse su un alto monte”. Cosa avviene su questo monte?
“Fu trasfigurato davanti a loro”. La ‘figura’ di Gesù, la sua immagine, viene trasfigurata, ovvero viene percepita, vista in modo diverso, nuovo. “Tu sei diverso da come ti abbiamo immaginato”: è la scoperta fatta sul monte dai suoi.
I discepoli infatti portavano negli occhi la figura umana di Gesù che, pur con tutto il suo fascino, si presentava davanti a loro come destinata alla prova, alla fatica, persino al rifiuto, al disprezzo e alla morte; lui stesso lo aveva detto loro apertamente. La figura dunque di un uomo che, nonostante tutto il suo valore, era incamminato al fallimento, e loro, che avevano per lui lasciato tutto, destinati allo stesso fallimento.
Sul monte Gesù vuole aiutare i suoi amici a vedere oltre l’apparenza; a vedere in profondità e in verità. La sua figura umana si trasfigura mostrando loro un uomo che appare vittorioso, bello, luminoso, divino. Uno squarcio di luce, come un lampo, che fa loro intuire che dentro la fragile umanità, pur destinata alla prova e alla morte, c’è, forte, una vita che va oltre tutto ciò, c’è una forza di amore che supera ogni odio, c’è un mistero divino che apre il cuore alla speranza, alla fiducia.
Intuiscono così che il momento della prova, che Gesù aveva chiamato ‘croce’, avrebbe portato non alla fine ma al passaggio verso la pienezza, la riuscita, la luce appunto.
Questa intuizione profonda, questa esperienza meravigliosa non può che suscitare in loro gioia e stupore. “E’ bello per noi essere qui!”.
Ma è impossbile fermarsi qui; o meglio, per arrivare a gustare e vivere questa esperienza occorre riprendere il cammino, trovare il coraggio di affrontare la dura e ostile realtà quotidiana.
Tuttavia non più come prima; non più con paura, delusione, scoraggiamento, rassegnazione, bensì con fiducia, coraggio, speranza. Con quella luce nuova che li abita e che dona forza ai loro passi, con il fuoco interiore della Spirito che assicura una Presenza che può trasfigurare anche la nostra figura umana.
L’apostolo Paolo ha sperimentato questo e può dunque dire – come abbiamo ascoltato – “Se Dio è con noi chi sarà contro di noi?”.
La luce della trasfigurazione attraversa la storia e i tempi; oggi questa luce è per noi, uomini e donne chiamati a vivere dentro le sfide quotidiane.
Luce che infonde coraggio, forza per perseverare nelle fatiche e nelle lotte, speranza per saper vedere oltre l’immediato e il provvisorio.
Non mancano oggi motivi per cadere nello scoraggiamento e per cedere alla rassegnazione. In questa nostra storia segnata ancora dal continuo riaccendersi di odi e di rancori, di guerre e di soprusi, di corruzione e di dilagante ingiustizia. Siamo troppe volte paralizzati da paura e scoraggiamento. Abbiamo altre volte timore a vivere la novità del vangelo; forse arriviamo anche a pensare che il vangelo stesso non abbia più la forza di generare novità di relazioni e di prassi.
Gesù oggi prende anche noi con sé e ci porta sul monte alto, ci porta a tu per tu con Lui perché abbiamo a rivivere quell’esperienza lontana, quella trasfigurazione che ha la forza di aprire varchi di luce e di speranza dove le tenebre del male sembrano prevalere.
Di nuovo dice a noi: Guardami e fidati di me! Guardami e ascoltami! Così come Abramo ha ascoltato la voce di Dio fidandosi nel momento della prova. Fidati, ascoltami.
Oggi risplende di nuovo la Sua luce, risuona di nuovo quella voce che invita: Ascoltatelo! E’ proprio Lui il figlio mio amato! Fidatevi di Lui, ascoltate la sua Parola, luce per i vostri passi e tornerete a riconoscevi anche voi figli amati, figli trasfigurati.
Pronti, con Lui, a tornare dentro le sfide quotidiane con rinnovata forza e fiducia per portare, con le nostre opere e parole, con la nostra testimonianza e impegno, la speranza che anche questa nostra storia potrà essere trasfigurata e aprirsi alla novità e bellezza dei figli di Dio.
Nella trasfigurazione è la Pasqua che viene anticipata.
E’ la Pasqua che già opera in noi e nella storia.
E’ la Pasqua che chiama tutti noi al coraggio di stare nella storia di ogni giorno con impegno e responsabilità, sorretti da uno sguardo carico di speranza e di fiducia, carico di luce.

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