Domenica particolare oggi: vigilia della festa della natività di Maria e del nostro Santuario. Domenica di nuovi santi: 15-24 sono l’età di Carlo Acutis e di P.Giorgio Frassati che oggi verranno canonizzati.
Il nostro incontro con Gesù, sorgente di ogni santità, ci chiama a raccogliere il suo invito a ‘riflettere’, così come nelle due parabole del vangelo ci è suggerito: “prima di… siediti e rifletti”. Gesù è colui che “può raddrizzare i sentieri di chi è sulla terra” come ricorda la prima lettura, è la sapienza fatta carne attraverso Maria, sede della Sapienza, venuto a svelarci i pensieri di Dio e a donarci il suo Spirito.
Nel vangelo ci invita a riflettere per capire se siamo decisi o meno a seguirlo. L’apertura del brano è significativa: “una folla numerosa andava con lui”, per questo Gesù, “si voltò e disse loro…”. Lui non cerca le grandi folle e invita a interrogarsi: perché volete venire con me? E’ la domanda-verifica rivolta oggi anche a noi. Perché venite qui? Cosa volete, cosa cercate?
Proviamo a riscoprire cosa significa aver deciso di seguire Gesù e così dirci ed essere cristiani.
Tre affermazioni scandite da “non può essere mio discepolo” ci aiutano a ripensare alla nostra vita cristiana.
Scegliere e seguire Gesù chiede il coraggio di compiere alcuni passi. Sono i passi che Maria per prima ha mosso fin dalla sua nascita e da quando si è scoperta da Lui chiamata e amata.
Il primo passo: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle, e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo». Parole che non vogliono invitare a un distacco dalle persone e da sé stessi, ma a un di più d’amore (“mi ama di più”); un mettere Lui non al posto degli altri, ma sopra di ogni altra relazione così che tutto da Lui prenda colore, forma, bellezza. Seguirlo è vivere un ‘di più di amore’ che porta a rendere ancor più belle, vere, buone le nostre relazioni con gli altri e con noi stessi, a renderle relazioni capaci di generare pace, riconciliazione, gioia.
Secondo passo: «Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo». E’ invito a scegliere la sua stessa strada che è quella di un amore senza misura, fino alla fine, nonostante le contrarietà e le prove che si possono incontrare.
E infine il terzo passo: «Chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo». E’ invito a imparare a usare anche i propri beni a servizio dei fratelli, a condividerli con gioia, senza diventare schiavi del possesso e dell’avarizia, a prenderci cura del creato e della sua salvaguardia, come la chiesa ci ricorda in questo mese del creato a dieci anni dalla Laudato sii.
Tre passi dunque che orientano alla pienezza dell’amore: amare di più, amare senza misura, amare condividendo e prendendoci cura gli uni degli altri e della creazione tutta; questo significa seguire Gesù.
Tre passi che vediamo attuati da Maria nella sua vita e nella vita dei due giovanissimi santi che oggi la chiesa riconosce. Passi che possono portare anche noi a seguire con gioia e entusiasmo Gesù e vivere relazioni nuove con gli altri, con le cose, con il mondo che ci circonda per essere operatori della Sua Pace.
Il nostro incontro con Gesù, iniziato fin dal Battesimo, rinnovato qui ogni domenica, sostenuto e guidato dalla Madre del Soccorso e dall’esempio dei santi, ci doni quella sapienza di vita che ci fa capaci di nuove relazioni, improntate a un ‘di più di amore’ per essere generatori di fraternità e di pace così come lo è stata Maria, discepola e madre, sede di sapienza e regina della pace.
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