sabato 4 dicembre 2021

"La Parola venne...nel deserto" - II° domenica di Avvento

Inizia in modo solenne il Vangelo di oggi. Una data e un elenco di nomi e una scena grandiosa che va a restringersi pian piano: dal tutto al particolare; dall’alto verso il basso…

In questo movimento, protagonista è la Parola di Dio: “la Parola di Dio venne”. Una Parola che scende dentro la nostra storia. Per farsi presente tuttavia non dove ci sono i potenti, le autorità politiche o religiose, bensì nel deserto, nella vita di un personaggio sconosciuto: “venne su Giovanni nel deserto”.

Non dimentichiamo che siamo in un contesto storico problematico, sia dal punto di vista politico che religioso; ebbene la speranza viene dal deserto dove la Parola può trovare un uomo non distratto che si lascia riempire dalla Sua potenza. Quasi a ricordarci che anche oggi ogni possibile speranza di rinnovamento della società e della chiesa stessa, inizia da un uomo, da una donna che, ‘nel deserto’, nel silenzio interiore e nella povertà-semplicità di vita, si lasciano rinnovare dentro, plasmare e abitare dalla Parola di Dio.

Dio fa la storia ma a modo suo; non con i potenti, ma con i piccoli, i semplici, come Giovanni, come Maria di Nazaret.

Dio è colui che può rinnovare la storia degli uomini e lo vuole. Lo ricorda il profeta: “Dio ha deciso di spianare ogni alta montagna…di colmare le valli livellando il terreno”. Sono immagini che parlano di liberazione, novità, rinnovamento: un nuovo esodo, una nuova vita si fa possibile con Lui.

Ma questo chiede che ci siano uomini e donne capaci di accogliere con disponibilità la Sua Parola. Una Parola che si fa vicina a chi ha il cuore libero e accogliente.

“La Parola venne su Giovanni”. La Parola viene oggi su di me, su ciascuno di noi, in questa nostra comunità radunata insieme. Viene per smuovere, cambiare, rinnovare, spingere alla testimonianza. “Venne su Giovanni… egli percorse tutta la regione… predicando”. Diventa ‘voce che grida’, vita che testimonia, per portare ogni uomo alla salvezza: “ogni uomo vedrà la salvezza di Dio”.

Questo è lo scopo finale per cui la Parola scende, viene tra noi e in noi, e ci rinnova e spinge affinché tutti possano toccare con mano il Dio che salva.

Ogni cristiano è uno sul quale “la Parola scende”…e chiama. Chiama a diventare voce. La Parola viene in noi per spingerci a viverla e annunciarla senza sosta.

Oggi viviamo la giornata del Seminario e preghiamo per i giovani che si sentono chiamati a diventare preti, ‘voce che grida nel deserto’, senza dimenticare che tutti siamo chiamati, pur in modi diversi, a diventare voce della Parola.

La nostra missione è diventare voce, che annuncia alla città distratta e scettica, che Dio ci visita, è presente in Gesù nel mondo. Lo ricorda anche Paolo nella seconda lettura: “prego con gioia per voi a motivo della vostra cooperazione alla diffusione del vangelo”. Ma come si coopera a diffondere il vangelo? Paolo prosegue: “che la vostra carità cresca sempre più… perché possiate distinguere ciò che è meglio”. Vivendo tra noi l’amore del Cristo e in lui discernendo ciò che è il meglio.

Questo chiede innanzitutto che ci lasciamo raggiungere, afferrare, conquistare dalla Sua Parola. Dobbiamo dare ogni giorno più tempo e più cuore alla semplice lettura del Vangelo e la Parola pian piano verrà ad abitare in noi e a inizierà a plasmare le nostre scelte, i nostri atteggiamenti, fino a renderci ‘voce che grida’, vita che annuncia la Sua Presenza con i gesti e le scelte dell’amore.

Questo significa “preparare la via” perché la Parola possa trovare spazio in noi. “Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e colle abbassato”. Non si tratta solo di lavorare per abbattere muri e comare divisioni dentro questa nostra società; sono anche i nostri vuoti interiori da riempire, è il nostro orgoglio e presunzione di poter fare a meno di Dio che va abbassato.

Così si “raddrizzano i suoi sentieri”, accogliendo questo invito alla conversione potremo diventare grembo che accoglie la Parola di verità e di vita che è Gesù, fino a diventare di questa Parola ‘voce’, fino a dare a questa Parola 'carne' con la nostra vita. Come Giovanni, Come Maria.

Da questo avvento della Parola fiorirà di nuovo il Natale.

 

La tua volontà o Dio,

è la salvezza di ogni uomo:

per realizzarla hai mandato il tuo Figlio

che è morto ed è risorto per noi.

Facci comprendere il mistero 

del tuo amore;

donaci un cuore grande, 

capace di accogliere i tuoi desideri 

e di modellare su di essi le nostre scelte.

Aprici ad accogliere la tua Parola,

a riconoscerla come luce per i nostri passi,

come dono

capace di dare senzo alla nostra vita.

Amen.

(Card.Martini)

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