sabato 1 dicembre 2018

Prima domenica di Avvento


La vita: una continua attesa. Vivere è un po’ come essere in una grande sala d’aspetto. In tutto ciò che facciamo e diciamo, in tutto quello che viviamo, siamo in attesa.
E’ in attesa la mamma che aspetta il bimbo che nasce. Il bambino è in attesa di cibo, di attenzioni, di cure. 
Si è in attesa di un voto o di una promozione. Di un posto di lavoro o dello stipendio; si attende la pensione e si aspettano gli esami del medico. 
Qualcuno aspetta il numero giusto per vincere al lotto; altri attendono un amico che torna. La moglie aspetta il marito che arriva dal lavoro.
Si attende un domani migliore, c’è attesa di giustizia e di pace. Popoli interi attendono una vita più umana e dignitosa. La stessa natura è continua attesa: la terra attende l’acqua, gli alberi attendono le stagioni. Tutto è attesa.
Quante attese espresse e quante altre nascoste dentro il cuore: attesa di un riconoscimento, di uno sguardo, di un gesto di affetto, di perdono, di dialogo, di condivisione… Potremmo continuare all’infinito!
Se guardiamo alla Bibbia e a tutta la storia della salvezza scopriamo che anch’essa è continua attesa: attesa di liberazione e di perdono, attesa di entrare nella terra promessa, attesa di una parola e di una risposta, attesa del Messia Salvatore.
Perché tutta questa, potemmo chiamarla, cosmica attesa?
La Bibbia ci dice che tutto ha avuto inizio dai giorni dell’Eden, quando l’uomo si allontanato da Dio; da quei giorni tutto si è trasformato in attesa. Scollegato dal Creatore, dal Dio della pace e della pienezza, l’uomo si è scoperto mancante: “si accorsero di essere nudi”, ricorda la Bibbia.
Tutta l’esistenza, da allora, diventa un attendere: amore, pace, gioia, salute, successo, denaro, piacere, morte, dolore, vita…
In questo vivere nell’attesa si aprono due possibili vie. La prima porta a ritrovare noi stessi, la nostra realizzazione, appunto attraverso l’attesa di ciò che ci fa uomini, ci dà dignità, ci realizza. La seconda invece rischia di portarci a perdere noi stessi per correre dietro a frenetiche quanto inutili attese, o meglio pretese. Sì perché l’attesa può trasformarsi facilmente in pretesa e questo ci porta a fare della vita una lotta colma di invidia, di gelosia, di egoismo, di violenza, di ingiustizia.
“State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, in ubriachezze e affanni della vita”, ammonisce Gesù nel vangelo di oggi. E ci esorta a vivere con attenzione: “Vegliate in ogni momento pregando”. E’ un metterci in guardia proprio perchè le nostre attese non si trasformino in pretese; perché non abbiamo a vivere di ubriacature, cioè di illusioni e inganni, di un eccesso di inutili bisogni, caricando le nostre giornate di preoccupazioni.
L’avvento che iniziamo oggi è il tempo privilegiato per imparare a vivere la vera attesa che è l’attesa di Cristo, del Dio che si fa vicino all’uomo; a quell’uomo che si è invece allontanato da Lui.
Dio in Gesù è venuto e viene per realizzare le promesse fatte, come ci ricorda il profeta Geremia: “realizzerò le promesse di bene che ho fatto… farò germogliare” giustizia e pace.
E’ Lui che porta a compimento le attese più vere che sono nel nostro cuore e dentro la nostra vita, nella vita dell’umanità tutta.
Per questo ci è chiesto di vegliare, di attendere pregando, per imparare a riconoscere la Sua presenza, la sua venuta tra noi che si compie nel silenzio e nel nascondimento, come un germoglio che sfugge ai più. Venuta che puoi riconoscere solo se stai attento e non ti lasci sopraffare da tutto un mondo di vanità che crolla, che non sta in piedi.
“Alzate il capo, risollevatevi… la vostra liberazione è vicina”, il compimento delle vostre attese è vicino.
Dunque “vegliate in ogni momento pregando”: la preghiera infatti tiene vigili, svegli, per imparare a riconoscere germogli di vita, presenza dell’Atteso; per creare tra noi il giusto clima che permette il compimento di tutto quanto attendiamo: il clima dell’amore. “Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti”. Solo l’amore sa intuire le attese più profonde; solo l’amore sa vedere germogli e creare vicinanza, perché l’amore non solo prepara, ma è già incontro con il Signore che viene a portare a compimento ogni nostra attesa di bene e di felicità. Buon avvento!

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