“Non
si può toccare l’alba se non si sono percorsi i sentieri della notte” (Gibran)
Ma
la notte non piace: quante notti viviamo che ci irrigidiscono, ci frenano, ci
chiudono nella paura…
Possiamo
dare un nome a ciascuna di queste.
Ora
siamo qui in questa notte assai diversa: è una notte non maligna, senza strade,
ma buona; è la notte in cui facciamo memoria della vicinanza di Dio; facciamo
memoria che ogni notte è abitata da Dio, da sempre.
Dalla
prima notte del mondo, quando la luce vinse il buio dell’abisso, alla notte
della fede di Abramo e a quella oscura e paurosa del popolo nel mar Rosso, fino
alla notte di Betlemme e alla notte di Pasqua, a questa notte di Pasqua che
insieme stiamo rivivendo.
Anche
noi come le donne del vangelo attraversiamo la notte di quel sabato di silenzio
e di lacrime, per ritrovare la luce del mattino.
La
Pasqua è osare questo passaggio.
La
Pasqua ci dona quanto è necessario per attraversare le notti: la luce, una Parola,
acqua e pane.
Ci
dona Gesù, il Dio che si è abbassato per condividere le nostre notti, per
prenderci per mano e condurci verso l’alba di una vita nuova.
E’
l’esperienza del Battesimo che abbiamo ricevuto e che ci ha aperto questo
cammino di novità, di figliolanza, di fraternità: il cammino dei figli di Dio,
i figli della luce.
Camminiamo
dentro le nostre notti lasciando ardere nel cuore il fuoco del suo Amore. Come
le donne del vangelo faremo esperienza di novità: di pietre che si rovesciano,
di annunci di speranza “Voi non abbiate paura, non temete...”. Di sguardi
stupiti che sperimentano che Lui, “il crocifisso, non è qui” non è più nella
notte.
Faremo
esperienza dell’incontro con Lui: là dove lui stesso ci precede: in Galilea.
Sì
Lui sempre ci precede, è davanti, oltre ogni notte per aprirci il cammino.
Ci
precede e lo possiamo incontrare, oggi, nella Galilea del nostro quotidiano. Lì
lo trovi. Nel tuo lavoro, nelle tue relazioni di ogni giorno, nella
quotidianità apparentemente semplice e ripetitiva: lui lì ti precede, lì vive
oggi e sempre con te perché nessuna notte abbia a spegnere la speranza, ma
possa essere percorsa, con Lui, fino a toccare l’alba.
Sia
questa la buona Pasqua per ciascuno e per tutti.
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