sabato 21 febbraio 2015

Prima domenica di Quaresima



Con l’episodio delle tentazioni di Gesù nel deserto ogni anno si inizia il cammino della Quaresima.
Ma le tentazioni sono ben più di un ‘episodio’. Sono il contenuto della vita. Accompagnano il nostro cammino sempre. Così come hanno accompagnato l’esistenza di Gesù. Fanno  parte della vita. Le tentazioni chiamano in gioco la nostra libertà e capacità di scelta e di decisione. Così Gesù è chiamato a fare scelte, prendere decisioni in una costante lotta dove la tentazione cerca in ogni modo di deviarlo dalla sua missione e dall’autentica realizzazione della vita. La tentazione che lo accompagna tutta una vita non è solo un fattore esterno (il male, satana), ma si attua anche attraverso le persone più vicine (i discepoli che più volte lo tentano…) ed è anche un fattore interno che opera nella mente e nel cuore.
Questa esperienza di Gesù è anche la nostra esperienza, di tutti; caratterizza la vita dell’uomo e la rende lotta quotidiana. Non per niente Gesù insegnerà ai suoi a pregare il Padre dicendo “non abbandonarci nella tentazione, ma liberaci dal male”.
La tentazione è soprattutto inganno della mente, bugia, falsità che ci appare tuttavia come verità, bene, fatto desiderabile. Per questo è così facile lasciarci tentare e cedere. Con il risultato poi di trovarci ingannati, delusi, falliti. Occorre lottare contro.
La Quaresima che iniziamo è tempo di lotta. Ci ricorda che la vita non è una tranquilla passeggiata, ma il campo della nostra responsabilità, dove attraverso le nostre scelte decidiamo di noi stessi e degli altri.
La Quaresima allora diventa tempo privilegiato per guardare a tutta la nostra vita, ri-orientarla e renderla capace di affrontare le prove, di compiere le scelte più vere, così da tendere alla gioia, alla felicità, alla piena realizzazione di noi stessi e degli altri; perché il nostro destino lo si gioca insieme a quello di tutti. Ecco perché la Quaresima diventa anche tempo di solidarietà, di condivisione di aiuto verso quanti fanno più fatica, i sofferente, verso le missioni.
Occorre allora affrontare la vita come lotta; ma non con la mentalità del super eroe che si crede capace di affrontare tutto e risolvere tutto. Bensì con l’umiltà di chi riconosce di essere creatura fragile, di essere mancante, peccatore, di essere cenere (con questo gesto di imposizione sul nostro capo della cenere abbiamo iniziato il cammino quaresimale). Cenere-polvere tuttavia abitata dal Soffio dello Spirito. La nostra capacità e forza ci vengono da Lui e non da noi. E’ lo “Spirito che spinge Gesù nel deserto per essere tentato”; ed è lo Spirito di Dio che lo rende capace di vincere, di superare la prova, di compiere le scelte vere. Non dimentichiamolo: siamo sempre sostenuti da Lui, abitati dalla sua presenza. Dio è per sempre nostro alleato, come ci ha ricordato la prima lettura. Non potrà mai più travolgerci alcun diluvio di male, perché Lui ha “stabilito la sua alleanza con ogni essere vivente”.
Nel Battesimo, ricorda Pietro, veniamo resi partecipi della vittoria di Cristo “morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio”. Dunque “il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino”: la sua presenza ci accompagna e sostiene.
Nel Signore Gesù troviamo la forza e la guida. Lui tentato e vincitore. Lui ci indica la strada per affrontare la tentazione.
Quale? Come fare? Due parole: “Convertitevi” e “Credete”.
Convertitevi’ è la traduzione della parola greca ‘metanoèite” che letteralmente significa: “Cambiare (meta) e (nous) mente”, mutare pensiero, mentalità.
Ecco la strada che Gesù ci indica: libera la mente, dalle sue costruzioni false, dai suoi inganni e comandi. Cancella quella tua mentalità che ti sei costruita con tutto ciò che ne deriva: la mente, lasciata senza briglie, partorisce inganni, ci porta a star male, genera paure e sospetti, crea catene di pregiudizi, di cattiverie, di odio, fa della vita una competizione senza senso.
E’ la vera tentatrice che ci istiga a percorrere le strade del nostro io, dell’affermare noi stessi a scapito degli altri, del pensare di realizzarci imponendoci, possedendo, sfruttando.
Queste sono le tentazioni. Di Gesù e nostre. Si esce vincitori se si cambia mente, mentalità imparando a lasciarci guidare da pensieri altri.
Ecco allora la seconda parola: “Credete nel Vangelo”. Un credere che sta a dire: aderisci con forza, come la pelle alle ossa.
Rinuncia alla tua mentalità e credi, aderisci completamente con il tuo spirito, con il tuo cuore al vangelo. Nel Vangelo è tracciata la strada per la nostra felicità e realizzazione. Occorre riempire la mente di Vangelo, di bella notizia, di Parola vera, la Parola di Dio.
E viverla, attuarla, ogni giorno. Solo così si metterà ordine nella nostra mente e pace nel nostro cuore. Solo così la tentazione è affrontata e superata. Solo così ci si realizza e si diventa capaci di costruire con gli altri nuove relazione fraterne e solidali.
Che la Quaresima sia occasione per questo lavoro: svuotare la mente di pensieri inutili, falsi, ingannatori, perversi e fare spazio alla Parola di Dio che è luce, verità, gioia. Ad essa aderiamo giorno dopo giorno, verso una Pasqua di novità.

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