Per capire
e vivere la festa dell’Ascensione occorre innanzitutto cancellare dal nostro
vocabolario le parole ‘distacco’, ‘lontananza’, ‘solitudine’. Invece radicare
nel cuore un’altra parola: presenza.
Non più
soli, ma accompagnati.
La Parola
di Dio ascoltata è tutta orientata a evidenziare questa presenza, nuova e
definitiva, del Signore Gesù accanto a noi.
Gesù il
Risorto ci ha rivelato “un solo Dio e
padre di tutti, che è ad di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è
presente in tutti”. “Ecco io sono con
voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” abbiamo proclamato al canto
dell’Alleluia. Nel vangelo poi, davanti a una scena che sembra parlare di addio
e distacco, a sorpresa si afferma: “il
Signore agiva insieme con loro”.
Se infatti
l’Ascensione è, con la Pentecoste, il compimento della Pasqua, non può che
essere la conferma di una Presenza nuova e definitiva, reale, vera, del Cristo
risorto tra noi, in noi.
Una
presenza che deriva proprio dalla Pasqua, dove Gesù si manifesta il Vivente, il
Vincitore sulla morte, il Signore. E’ da questa sua Signoria (espressa con
termini quali “salire al cielo”, “stare
alla destra del Padre”) che viene a noi la certezza che Lui, Gesù il
Cristo, figlio di Dio e Signore risorto, è vivo e presente in mezzo a noi.
Noi siamo
chiamati a scommettere sull’Invisibile. Chiamati ad imparare a riconoscere e ad
accogliere una presenza invisibile, ma reale. Essa si attua in duplice forma.
Attraverso il Suo Spirito e la Sua Parola.
Negli Atti
Luca riporta la promessa di Gesù: “voi
tra non molti giorni sarete battezzati in Spirito santo” e ancora: “riceverete la forza dallo Spirito santo che
scenderà su di voi e di me sarete testimoni”.
Nello
Spirito ricevuto in dono noi diventiamo in Cristo “un solo corpo, un solo spirito”, dimora della Sua presenza, che
diventa forza e sostegno della nostra vita. Io non sono mai solo, con le mie
sole forze, facile preda di delusione e scoraggiamento… C’è sempre in me la
forza di Dio!
Altrettanto
importante è il dono della sua Parola, segno efficace del suo essere e agire
tra noi. Lo ricorda Marco nel vangelo, sottolineando come i suoi discepoli sono
mandati a “proclamare il vangelo a ogni
creatura” e subito iniziano a “predicare
dappertutto”. Proprio in questo annuncio della Parola si sottolinea che “il Signore agiva insieme con loro e
confermava la Parola con i segni che la accompagnavano”.
Segni che
Marco elenca, non per descrivere discepoli diventati ora come dei ‘maghetti’
che operano miracoli ovunque, ma per indicare che la Parola annunciata opera
ciò che essa dice, rende presente ancora Gesù, compie le opere che Lui ha
compiuto.
E’ la
Parola, cioè Gesù stesso, che ha la forza di scacciare il male, di pronunciare
un messaggio di novità, di rendere capaci di prendere per mano le situazioni di
fatica, di divisione, di male, di combattere i veleni dell’invidia, dell’odio,
della malvagità e di offrire a tutti la guarigione del cuore e della mente.
Questi
sono i segni che accompagnano la Parola e la confermano, cioè confermano che in
essa è Gesù stesso che parla e opera.
Spirito e
Parola, cioè Gesù il Vivente e il Presente che ci accompagna.
Noi, come
i primi discepoli, siamo chiamati ad accogliere questa sua presenza, a
custodirla ogni giorno in noi, (ecco il senso e il motivo dell’importanza della
preghiera e dell’ascolto della Parola di Dio).
E’ questa
Presenza che ci rende allora testimoni, missionari di Lui. Chiamati a dire ciò
che ha detto Gesù, a fare ciò che Lui ha fatto. “Allora essi partirono e predicarono dappertutto”. “Di me sarete testimoni a Gerusalemme, in
tutta la Giudea e la Samaria, fino ai confini della terra”.
Un compito
che ci chiama a una dilatazione non solo di spazi (da Gerusalemme ai confini
della terra), dal dove viviamo ogni giorno fino a luoghi più remoti, ma
soprattutto a una dilatazione della vita, del cuore, imparando ogni giorno a
vivere portando la Presenza di Gesù in noi e attorno a noi e portando nel
nostro cuore, nei nostri pensieri, nelle nostre scelte, tutti gli uomini con i
quali in Gesù, formiamo un solo corpo e siamo chiamati a diventare una sola
famiglia.
Con
l’Ascensione dunque abbiamo la consapevolezza che non siamo più soli nel
cammino della vita, nelle nostre lotte e fatiche, nel nostro impegno per un
mondo diverso, per la crescita del Regno di Dio tra noi. Siamo sempre
accompagnati da Lui. Il Presente che opera con il Suo Spirito e la Sua Parola
per guidare tutta l’umanità verso la sua piena realizzazione nell’amore che
trova in Dio la sua sorgente e il suo compimento
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