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mercoledì 30 luglio 2014

Tornare all'essenziale.

Un passo tratto dal libro: LE TRE COLONNE DEL MONDO Vademecum per il pellegrino del XXI secolo  di Benoit Standaert

COME RICOMINCIARE?

Si è soliti citare la parola profetica di André Malraux: “Le vingt-et-unième siècle sera religieux, ou il ne sera pas” (“Il ventesimo secolo sarà religioso o non sarà”).
In questo contesto, che prende oggi una dimensione planetaria, siamo posti dinanzi all’urgenza di ritornare all’essenziale. L’avvenire ci costringe a proseguire il cammino solo con il bagaglio ridotto al minimo indispensabile. Cos’è essenziale, e cosa invece è accessorio? Cosa non può essere in alcun caso tralasciato? Cosa merita una priorità assoluta? Come ricominciare? E su quale base, con quale trama, attorno a quale nucleo, secondo quale grammatica fondamentale? Ecco, dovremo fare in modo che l’essenziale emerga dalla “Legge e i Profeti”, dalla Bibbia e dalla Tradizione, dal Nuovo e dall’Antico. Quale non è il nostro bisogno, oggi, di vedute chiare, semplici, ma solidamente fondate! Abbiamo bisogno di segnali luminosi sulla strada che si snoda davanti ai nostri passi e che non ha altra meta se non la pace, non solo planetaria ma cosmica.
Piccola regola fondamentale, questa parola di un sapiente sulle “tre colonne del mondo” compendia tutta la tradizione biblica con il suo dinamismo dialettico interno. Ma contiene in sé anche tutta l’eredità giudaico-cristiana con gli accenti che le sono propri. Nel suo progetto l’insieme di queste pagine potrebbe servire da vademecum per un pellegrino del XXI secolo. Se rapportato alle migliaia di millenni di umanità, il cristianesimo è incredibilmente giovane. Possa questo pensiero dar vigore ai nostri passi nel cammino verso l’avvenire. Siamo appena all’inizio! Tutto è ancora fragile, scoppiettante di novità, e la spinta interiore verso un’umanità qualitativamente altra rende l’avventura affascinate, vibrante di tensione. Possiamo del resto, sul piano dello spirito, vivere altrimenti che in un continuo ricominciare, “con inizi che non hanno fine” (Gregorio di Nissa)

"Le poche cose grandi che contano devono essere tenute d'occhio. Il resto si può tranquillamente lasciar cadere"

(Etty Hillesum)

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