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sabato 4 marzo 2023

"Cammini di luce" - Seconda domenica di Quaresima

 

L’esperienza del buio, del “tutto nero”, della prova e del dolore, la conosciamo e l’abbiamo sperimentata tutti.

E’ l’esperienza che anche tanti fratelli e sorelle, adulti e bambini, stanno sperimentando sulla loro pelle a causa di guerre, terremoti, naufragi, carestia e miseria, dittature e odio. In momenti come questi il mondo sembra crollarti addosso e la voglia di vivere si spegne.

Un poco di questa angoscia è quanto anche i discepoli di Gesù stavano inizialmente sperimentando dopo che lui ha parlato loro con chiarezza dicendo che lo attendevano rifiuto, odio, fatica, croce e morte.

Ma come? Abbiamo sperato tanto in lui e ora tutto deve finire così? Erano in crisi e si interrogavano i suoi amici.

Ecco allora che Gesù li porta con sé sul monte per far vivere loro un’esperienza unica e indimenticabile: far intuire loro che, pur dentro queste fatiche, delusioni e oscurità, c’è una luce che splende, c’è una speranza che non muore; che dentro ogni croce c’è un’alba di vita, che oltre ogni fallimento c’è una possibilità di ricominciamento.

Si tratta di imparare uno sguardo nuovo, di ascoltare una Parola nuova per riconoscere e percepire che siamo anche noi “figli amati” proprio grazie a questo Figlio che cammina verso il dono della vita. “Ascoltatelo”: è l’invito, è l’orientamento per aprirci alla luce che vince ogni tenebra. Questa la Trasfigurazione!

E oggi siamo noi invitati a vivere questa esperienza qui e ora.

Noi con le nostre ferite e fatiche, noi che non possiamo non portare nel cuore le sofferenze e le angosce di tanti nostri fratelli e sorelle.

Questa esperienza della trasfigurazione non è semplicemente un momento consolatorio, bensì momento indispensabile per ritrovare coraggio e forza per affrontare il non facile cammino della vita. Per scendere dal monte, tornare nella mischia con il desiderio di portare questa luce e questa Parola vista e ascoltata. Per risvegliare in tanti questa certezza di una speranza più forte di ogni fallimento.

Diceva Bonhoeffer: «non ci interessa un divino che non faccia fiorire l’umano. Un Dio cui non corrisponda la fioritura dell’umano, non merita che a Lui ci dedichiamo».

L’esperienza di Dio, la fede nel suo figlio Gesù devono arrivare a trasfigurare, far rifiorire la nostra vita e storia.

Trasfigurati dall’incontro con Lui e dalla sua Parola siamo chiamati a trasfigurare la storia di oggi, perché ogni uomo e donna possano cogliere il balenare di una luce oltre ogni tenebra, il fiorire della vita oltre ogni croce.

E per fare questo altra strada non c’è che quella di Gesù: il cammino dell’amore che si apre gratuitamente al dono, della solidarietà che abbraccia ogni vivente, di una fraternità universale che abbatte ogni muro e barriera che oscurano i passi dell’umanità. Ecco perché ci è detto: “Ascoltatelo!”

Con Gesù camminiamo. Con la fede di Abramo che si mise in cammino alla luce delle stelle ma con il cuore aperto e obbediente alla voce che lo chiamava.

Camminiamo con lo sguardo fisso su Gesù “che ci ha chiamati con una vocazione santa non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia”, ci ha ricordato Paolo.

Camminiamo insieme, con coraggio e speranza, per trasfigurare questa storia e aprirla alla luce della giustizia, della solidarietà, della pace, che nessuna tenebra e nessun potere potranno mai spegnere.

Il mondo oggi chiede con urgenza trasfigurazione.

A noi Gesù oggi chiede di dare risposta a questa urgenza, di dare luce e speranza alle tante attese dell’umanità. Scendiamo anche noi dal monte per affrontare con decisione le tante sfide che ci attendono!

 

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