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lunedì 7 dicembre 2020

Nell'inizio il fine! - Immacolata concezione della b.v. Maria


Quando guardiamo a Maria il nostro sguardo è quasi sempre rivolto in avanti, al futuro: a Colei che assunta in cielo vive in Dio, alla regina, alla donna coronata di stelle.

La festa di oggi invece ci invita a guardare a Maria con uno sguardo rivolto al passato; a fare memoria di Maria prima ancora che nascesse, alla sua concezione, più ancora al suo essere stata pensata, voluta, scelta da Dio.

E’ importante questo sguardo al passato. Questo fare memoria del disegno di Dio su questa creatura unica. E’ importante perché ci aiuta a guardare con occhi più attenti anche alla nostra vita, a chi siamo, da dove veniamo, perché viviamo.

Con Maria anche noi oggi facciamo memoria delle nostre origini e del nostro fine che sono in Dio. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo”: così canta Paolo nella seconda lettura. Scelti, pensati, amati, voluti a immagine del Figlio, resi partecipi della Sua vita divina, così che “in lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati a essere lode della sua gloria”. Tutto questo per pura grazia. Non per merito. Anzi il passato ci ricorda (nelle pagine della Genesi) la nostra chiusura a Dio, quel peccato che continua a segnare l’umanità rendendola antagonista di Dio. Eppure, per la Sua misericordia, Dio non ci abbandona, ma vuole per noi la pienezza della vita, della Sua stessa vita e con Maria, libera dalla chiusura del peccato, apre la strada alla salvezza, al nostro essere di nuovo ricreati attraverso il figlio della vergine, Gesù, figlio di Dio e salvatore.

Tutto questo merita attenzione, meditazione, contemplazione, lode, così come abbiamo pregato nel salmo: “Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie”.  

E’ messaggio che infonde speranza; questo sguardo al passato ci sostiene nel vivere il presente e nel saper guardare al futuro con fiducia e serenità. Un futuro non dalle tinte fosche e carico di paure e di ansia, bensì aperto alla pienezza, alla bellezza, alla riuscita; come per Maria, così per tutti noi!

Messaggio importante in questo tempo di prova e di fatica che stiamo attraversando, dove portati a guardare a quanto ci aspetta nei prossimi mesi, rischiamo di perdere di vista il nostro passato, la nostra identità di figli amati e benedetti e già salvati, tentati così di vivere il presente con apprensione, chiusura, indifferenza.

La festa di oggi allora ci risveglia e ci rimette in cammino per ridare proprio a questo nostro presente un orizzonte nuovo. Con Maria viviamo aprendo la porta a Dio perché operi in noi le sue meraviglie. “Preparate la strada” diceva Giovanni il Battista. Al Dio che si fa strada nella nostra vita, come in Maria, con la forza della sua grazia, del Suo amore gratuito e misericordioso, corrisponda il nostro impegno ad aprire la nostra vita a Lui, come ha fatto Maria. Lei, scelta e amata da sempre, si è resa amabile e disponibile all’opera di Dio, svuotando se stessa da ogni orgoglio e presunzione (“ha guardato  l’umiltà”), restando attenta e vigilante nell’ascolto della Sua Parola fino alla disponibilità di far sì che “avvenga di me secondo la tua parola”; pronta a lasciarsi guidare dallo Spirito di Dio, mettendosi totalmente nelle sue mani: “Eccomi”. Ecco me: fai la tua strada attraverso di me. Dio entra nella storia e la salva grazie a questa disponibilità.

Oggi ancora Dio vuole salvare questa nostra storia attraverso la nostra disponibilità, il nostro Eccomi, pronti a vivere secondo la sua Parola, pronti a svuotarci del nostro io per lasciarci guidare dal suo Spirito. Questo chiediamo a Maria; questo impariamo da Lei. Maria non va solo invocata, ma imitata: è Madre che indica ai figli il cammino perché, memori delle nostre origini, tendiamo a quel fine di salvezza che si costruisce vivendo il presente aperti a Dio, al suo amore, alla sua Parola, al Suo Spirito che tutti ci copre con la sua ombra!

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