Parola di Dio con sorpresa! Come di fatto avviene sempre…
Noi uomini che siamo polvere al vento (la recente esperienza della pandemia lo ha ricordato…) ci facciamo arroganti e viviamo in continuo delirio di onnipotenza; Dio invece che è tutto e tutto sa, Lui è mite e umile di cuore. Ecco la sorpresa! Semplicemente splendido. Semplicemente sconcertante perché viene a capovolgere la nostra idea di Dio, i nostri parametri di giudizio e i nostri stili di vita.
In Gesù si manifesta un Dio dal volto mite e umile, già annunciato dai profeti: il grande re atteso, il Messia, viene, dice il profeta nella prima lettura, ma in modo ben diverso dalle aspettative: “Egli è giusto e vittorioso, umile cavalca un asino… annuncerà la pace alle nazioni”.
In Gesù si attua questo annuncio e in lui ci è detto dove abita la vera grandezza: in ogni uomo e donna che sanno vivere con mitezza, semplicità e umiltà.
“Ti rendo lode, Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”: è la logica delle beatitudini che proclamano felici e realizzati quanti si aprono con fiducia a Dio e non confidano in sé stessi.
Il discepolo di Gesù “non è sotto il dominio della carne, ma dello Spirito”. Così scrive Paolo nella seconda lettura.
Il dominio della carne consiste nel voler contare solo su se stessi credendosi superiori e migliori degli altri, nel vivere per sé mettendo il proprio io al centro di tutto, nel vivere di fatto con arroganza e presunzione.
Chi invece è sotto la guida dello Spirito, quello “Spirito di Dio che abita in voi” ricorda ancora Paolo, allora diventa capace di una sapienza e grandezza diversa, frutto di mitezza, semplicità e umiltà che produci frutti di amore, di serenità, di pace.
Nel vangelo di Giovanni (c.6,63) Gesù esclama: “E’ lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla”.
E’ verso questo orizzonte che dobbiamo muovere i nostri passi, orientare il nostro “camminare in una vita nuova”...
Un cammino non facile perché forte è in noi la pressione della “carne”, dell’egoismo, dell’orgoglio e della mentalità corrente...
Ma Dio non solo ci ha mostrato che “lo Spirito dà vita”, rivelandoci in Gesù come questo stile alla fine premia ed è vincente. Più ancora: in Gesù si è fatto per noi sostegno e guida. “Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita.”
Parole che risuonano come balsamo per la nostra vita. Sono segno della tenerezza di Dio che ci accompagna e sostiene. Gesù ci invita: venite, imparate, prendete, troverete. Sono i verbi del cammino cristiano. Venire a Gesù per imparare il suo stile di misericordia, bontà mitezza e umiltà. Prendere anche noi il suo giogo; cioè la sua legge che è il comando dell’amore, legge dolce e leggera che genera ristoro e pace: “troverete ristoro”.
In Gesù ci è offerta l’unica cosa che conta: il dono dello Spirito che dà vita! Lui non ci impone comandi e leggi; non ci chiede obblighi da rispettare; ci offre solo ristoro, pace, conforto. E questo ristoro è il frutto di una vita che si lascia guidare dal Suo Spirito e si apre con fiducia e semplicità al suo amore.
Tutto ciò è quanto andiamo cercando ogni giorno e di cui abbiamo assoluto bisogno.
Oggi, in un contesto sociale dove l’uomo tenta di erigersi a dio e si crede padrone assoluto confidando nella ‘carne’, occorre che – come discepoli di Gesù ai quali il Padre ha rivelato la sua Parola e il Suo Spirito -, diventiamo capaci di generare atteggiamenti nuovi che offrano a tutti pace, fiducia, sostegno, collaborazione, ristoro.
Quello che Gesù ci dona, ogni volta che veniamo a Lui con fiducia, non tratteniamolo; anzi: diventiamo sorgente della vita nuova che viene dallo Spirito, costruttori di relazioni umane cariche di tenerezza, comprensione, attenzione reciproca; costruttori di una umanità che non si pone contro Dio o indifferente a Lui, ma che trova in Lui il Padre che apre a tutti un cammino di pienezza e di felicità.
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