Chiamati
a diventare santi
165.
Tutte le diversità vocazionali si
raccolgono nell’unica e universale chiamata alla santità, che in fondo non può
essere altro che il compimento di quell’appello alla gioia dell’amore che
risuona nel cuore di ogni giovane. Effettivamente solo a partire dall’unica
vocazione alla santità si possono articolare le differenti forme di vita,
sapendo che Dio «ci vuole santi e non si aspetta che ci accontentiamo di
un’esistenza mediocre, annacquata, inconsistente» (FRANCESCO, Gaudete
et exsultate, n. 1). La santità trova la sua fonte inesauribile nel Padre,
che attraverso il suo Spirito ci invia Gesù, «il santo di Dio» (Mc 1,24)
venuto in mezzo a noi per renderci santi attraverso l’amicizia con Lui, che porta
gioia e pace nella nostra vita. Recuperare in tutta la pastorale ordinaria
della Chiesa il contatto vivente con l’esistenza felice di Gesù è la condizione
fondamentale per ogni rinnovamento.
Risvegliare
il mondo con la santità
166.
Noi dobbiamo essere santi per poter
invitare i giovani a diventarlo. I giovani hanno chiesto a gran voce una Chiesa
autentica, luminosa, trasparente, gioiosa: solo una Chiesa dei santi può essere
all’altezza di tali richieste! Molti di loro l’hanno lasciata perché non vi hanno
trovato santità, ma mediocrità, presunzione, divisione e corruzione. Purtroppo
il mondo è indignato dagli abusi di alcune persone della Chiesa piuttosto che
ravvivato dalla santità dei suoi membri: per questo la Chiesa nel suo insieme
deve compiere un deciso, immediato e radicale cambio di prospettiva! I giovani
hanno bisogno di santi che formino altri santi, mostrando così che «la santità
è il volto più bello della Chiesa» (FRANCESCO, Gaudete et exsultate, n. 9). Esiste un
linguaggio che tutti gli uomini e le donne di ogni tempo, luogo e cultura
possono comprendere, perché è immediato e luminoso: è il linguaggio della
santità.
Trascinati
dalla santità dei giovani
167.
È stato chiaro fin dall’inizio del
percorso sinodale che i giovani sono parte integrante della Chiesa. Lo è quindi
anche la loro santità, che in questi ultimi decenni ha prodotto una multiforme
fioritura in tutte le parti del mondo: contemplare e meditare durante il Sinodo
il coraggio di tanti giovani che hanno rinunciato alla loro vita pur di
mantenersi fedeli al Vangelo è stato per noi commovente; ascoltare le
testimonianze dei giovani presenti al Sinodo che nel mezzo di persecuzioni
hanno scelto di condividere la passione del Signore Gesù è stato rigenerante.
Attraverso la santità dei giovani la Chiesa può rinnovare il suo ardore
spirituale e il suo vigore apostolico. Il balsamo della santità generata dalla
vita buona di tanti giovani può curare le ferite della Chiesa e del mondo,
riportandoci a quella pienezza dell’amore a cui da sempre siamo stati chiamati:
i giovani santi ci spingono a ritornare al nostro primo amore (cfr. Ap 2,4).
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