Il Vangelo parla di alcuni Magi: chi sono?
Sono uomini in ricerca: in realtà in essi è
rappresentata la ricerca che è di ogni uomo e di ogni donna. Tutti cerchiamo
qualcosa: pienezza di vita, amore, amicizia, una felicità
che non sia solo di un momento! “Inquieto
il nostro cuore finché non riposa in Dio “ scriveva Agostino. Potremmo dire
che c'è qualcosa dei Magi in ciascuno di noi. Le loro domande sono anche le
nostre, davanti ad un futuro che ci appare incerto e complicato. Loro si
mettono in cammino, non restano nel loro mondo, affrontano l'incertezza di un
viaggio e accettano di lasciare qualcosa dietro di sé. Non sanno cosa li
aspetta, ma capiscono che non possono restare fermi ad aspettare che accada
qualcosa. La nostra vita è un pellegrinaggio, spesso alla ricerca di una
risposta alle tante domande che salgono dal mondo: la sofferenza, il male,
l'ingiustizia; e anche davanti alle incertezze dell’oggi: non si può rimanere
ad aspettare… occorre il coraggio di nuovi cammini.
Il cammino dei Magi, come pure il nostro,
non è facile: faticoso e pieno di contraddizioni (arrivano alla città
sbagliata, trovano un re ma è colui che vuole uccidere il bambino…). Tuttavia
non si scoraggiano; sanno continuare e ricercare con pazienza e perseveranza
portando nel loro cuore una domanda: «Dov'è
colui che è nato?». Il Natale è questa ricerca. Come i pastori nella notte
si sono messi in cammino, così i Magi sono messi
in viaggio a partire da una domanda: «Dov'è
colui che è nato?». Se non ci facciamo mai domande, si può vivere il Natale
senza accorgersi di nulla, lasciando tutto così com'è. È il Natale degli abitanti di
Gerusalemme, che non si accorsero di nulla e rimasero con le loro sicurezze,
protetti dalle mura della loro città. Non fecero nessuno sforzo, scelsero la
via semplice di restare gli stessi di sempre. Forse si erano rassegnati, non
credevano più possibile un cambiamento, non speravano più nulla. Certamente si
sentivano il centro del mondo e quindi per loro esisteva solo quello che li
riguardava direttamente. Non si confrontano più con gli altri, con le domande
di chi viene da lontano, come i tanti che ancora oggi fanno viaggi difficili rischiando
la propria vita, come coloro che hanno idee diverse, seguono cammini religiosi
differenti, ma che portano con sé un'enorme voglia di futuro e di speranza. Gli
abitanti di Gerusalemme non si lasciano più stupire né commuovere da nulla:
come ci scopriamo simili a loro!
In un mondo dove ciascuno è sempre più
portato a pensare solo a sé, è forte la tentazione di restare fermi nella
città, dentro le mura che possono essere anche
le mura delle nostre case. Sembrano dare sicurezza, certezze, contro i pericoli
che vengono da «fuori», ma in realtà diventano come prigioni
per le nostre paure. Per vincere la paura bisogna mettersi
in cammino, farlo insieme, uscire dalle case, cercare gli altri, vedere
la stella, cercare e trovare quel Bambino. Dobbiamo anche noi continuamente
vivere chiedendoci: “Dov’è colui che è
nato?” Dov’è questo Dio che si è manifestato? Se avremo la pazienza, la
perseveranza e il gusto della ricerca, non mancherà di brillare quella stella
che ci condurrà a incontrarlo. La stella, la luce della Parola di Dio ci
aiuterà a riconoscere che quel Dio non è a Gerusalemme la città santa, ma nella
piccola Betlemme, non tra i re ma tra i poveri, non in una reggia ma in una
stalla, non potente ma debole, presente proprio lì dove c’è una ferita, una
fragilità, una fatica, una sofferenza, un bisogno d’amore. Ecco dov’è, dove si
manifesta il Dio dei popoli e delle genti. Davanti a Lui mettiamo la nostra
vita (come i Magi: “prostratiti lo
adorarono”); a Lui offriamo tutto ciò che siamo: oro (amore), incenso (preghiera)
mirra (la nostra fragile umanità). A Lui e non ad altri pieghiamoci; e per le
sue vie continuiamo a camminare, non per le vie di Erode, dei potenti di turno,
di chi cerca solo di incantarci e ingannarci. “Per un’altra strada fecero ritorno…”. L’incontro con il Dio
manifestato in Gesù non è infatti punto di arrivo, fine del cammino, ma
piuttosto punto di partenza, di ri-orientamento di tutta la nostra vita,
affinché abbiamo a camminare ogni giorno alla luce della Sua Parola, per una
rinnovata scoperta della Sua Presenza in mezzo a noi oggi e per diventare
sempre più capaci, con Lui, di costruire nella speranza e nella novità e
nell’accoglienza e collaborazione con tutti il nostro domani.
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