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martedì 15 agosto 2017

Assunzione di Maria



Celebrare oggi la festa dell’Assunzione di Maria è accogliere un invito. L’invito a guardare in alto, a guardare oltre.
Fissando lo sguardo su Maria che viene ‘assunta in cielo’ ci interroghiamo sul senso della nostra vita, sul destino futuro, su dove stiamo andando, su cosa ci attende oltre questa vita terrena.
Il luogo in cui siamo ci aiuta in questa riflessione.
Guardando in alto lo sguardo è portato a gustare una luminosa bellezza che sta sopra e avanti a noi. Questa bellezza che noi chiamiamo ‘cielo’ si pone come meta e destino.
Una meta tuttavia che è frutto di un cammino fatto di salita, fatto di pause, di fatiche di attese, di desideri. Il viale che abbiamo percorso venendo qui ha questa funzione pedagogica: è simbologia della vita, non solo di Maria, ma anche nostra; una vita che si dispiega tra gioie e dolori, dalla nascita alla morte, ma che non si chiude nel buio di un sepolcro bensì è destinata al ‘cielo’, alla gloria, alla bellezza.
Arrivando qui dopo questo cammino siamo proprio invitati a gustare questo oltre che ci attende, guardando in alto e vedendo in Maria assunta e glorificata la meta e il destino di ciascuno di noi, della chiesa, dell’umanità tutta.
Ma la cosa ancor più bella e inaspettata è che in questo nostro guardare alto e lontano, vediamo che questa meta di glorificazione non è semplicemente qualcosa di spirituale, che riguarda solo la nostra anima, bensì è la glorificazione di tutto il nostro essere,  anima e corpo.
Tutto viene glorificato; nulla di quanto è umano si disperde e si annulla; ogni frammento di vita, vissuto nella gioia, nel dolore, vissuto con amore, troverà la sua pienezza, la sua definitiva glorificazione.
Questo perché il ‘cielo’ è sceso su questa ‘terra’: Dio si è fatto uomo e vive con noi. L’umano è casa del divino e il divino porta a glorificazione l’umano.
Forse questa parola ‘glorificazione’ ci suona strana, desueta. Cosa significa? La Parola di Dio parla spesso della ‘gloria’ di Dio, e il Figlio stesso Gesù dice che sarà glorificato. In queste parole altro non si vuol dire che essere resi partecipi  della vita stessa di Dio, dell’amore del Padre. La gloria di Dio è il Suo amore che tutto avvolge e a tutto da vita.
Essere glorificati è divenire partecipi in pienezza e per sempre di questo amore, di questa comunione di vita alla quale abbiamo accesso non per i nostri meriti, ma grazie alla Pasqua di Gesù, come ci ricorda la seconda lettura: attraverso la risurrezione di Gesù anche noi possiamo ricevere la vita. La vita dei risorti in Cristo: come Lui, risorto con tutto il suo essere, corpo e spirito, così sarà per noi. Maria, la Madre di Cristo, è segno e anticipo di quella vita piena che tutti potremo sperimentare.
E’ bello allora pensare che tutto ciò che siamo e facciamo tende alla glorificazione; questa nostra umanità è in cammino verso la pienezza dell’amore, e non può che essere così per il fatto che Dio è entrato in questa nostra umanità, l’ha assunta, redenta, glorificata con la sua risurrezione. Per questo tutto ciò che è amore verrà portato oltre; si perderà solo ciò che non è amore: le nostre meschinità, le cattiverie e gli egoismi, il male e ogni forma di ingiustizia… tutto questo è destinato a essere posto “sotto i suoi piedi” e “l’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi”.
L’agire di Dio in Gesù è per la vita, è perché nulla vada perduto di quanto egli ci ha dato. In Maria nulla va perduto, tutto viene glorificato perché la sua vita è stata una vita di abbandono fiducioso all’amore di Dio, di accoglienza generosa della sua Parola, della Sua Presenza, di umile servizio di amore alla sua volontà così come lei stessa canta nel Magnificat.
Chi cammina così, come Maria, vive già ora con il ‘cielo nel cuore’ e suo destino e meta non potrà che essere il ‘cielo’, la vita stessa di Dio che già ora possiamo sperimentare qui in terra.
L’invito allora a guardare in alto che oggi ci è rivolto, diventa anche invito a vivere con speranza e fiducia questo pellegrinaggio terreno, a vivere dentro questa nostra storia mettendo sotto i nostri piedi il male, rispettando ogni creatura vivente destinata alla gloria: come Maria così ognuno di noi.
Viviamo operando giorno dopo giorno per far crescere ogni gesto, parola, pensiero di amore, perché solo questo resterà per sempre: solo quanto è frutto di amore troverà glorificazione e pienezza.

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