Le tentazioni? Non si evitano, sono da «attraversare» - (di E.Ronchi)
Le tentazioni di Gesù sono le forze, le lusinghe che mettono ogni uomo
davanti alle scelte di fondo della vita.
Ognuno tentato di ridurre i suoi sogni a pane, a denaro, di trasformare
tutto, anche la terra e la bellezza, in cose da consumare.
Ognuno tentatore di Dio: fammi, dammi, risolvi i miei problemi, manda
angeli. Buttarsi nel vuoto e aspettare un volo d'angeli, non è fede, ma la sua
caricatura: cercare il Dio dei miracoli, il bancomat delle grazie, colui che
agisce al posto mio invece che insieme con me, forza della mia forza, luce sul
mio cammino.
Ognuno tentato dal piacere di comandare, decidere, arrivare più in alto. Io so la strada, dice lo Spirito cattivo: vénditi! Vendi la tua dignità e la tua libertà, baratta l'amore e la famiglia...
Ognuno tentato dal piacere di comandare, decidere, arrivare più in alto. Io so la strada, dice lo Spirito cattivo: vénditi! Vendi la tua dignità e la tua libertà, baratta l'amore e la famiglia...
Le tre tentazioni tracciano le relazioni fondamentali di ogni uomo: ognuno
tentato verso se stesso, pietre o pane; verso gli altri, potere o servizio;
verso Dio, lui a mia disposizione. Le tentazioni non si evitano, si
attraversano. Attraversare le tentazioni significa in realtà fare ordine nella
propria fede.
La prima: che queste pietre diventino pane! Non di solo pane vive l'uomo...
Il pane è buono ma più buona è la parola di Dio. Il pane è indispensabile,
eppure contano di più altre cose: le creature, gli affetti, le relazioni,
l'eterno in noi. L'uomo vive di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Dalla
sua parola sono venuti la luce, il cosmo e la sua bellezza, il respiro che ci
fa vivere. Sei venuto tu, fratello mio, mio amico, amore mio: parola
pronunciata da Dio per me. L'uomo vive di vangelo e di creature.
La seconda tentazione è una sfida aperta a Dio. «Buttati giù, chiedi a Dio un miracolo». Ciò che Pietro, con la sua irruenza, chiede al Maestro, una sera sul lago: fammi venire a te camminando sulle acque. Fa tre passi nel miracolo eppure comincia ad affondare. Tocca con mano il prodigio, lo vive, eppure nasce paura e comincia ad affondare. I miracoli non servono per credere: Gesù ha fatto fiorire di prodigi Galilea e Samaria, eppure i suoi lo vogliono buttare giù dal monte di Nazaret.
«Nel mondo ce ne sono fin troppi di miracoli» (M. De Certeau) eppure la fede è così poca, così a rischio.
La seconda tentazione è una sfida aperta a Dio. «Buttati giù, chiedi a Dio un miracolo». Ciò che Pietro, con la sua irruenza, chiede al Maestro, una sera sul lago: fammi venire a te camminando sulle acque. Fa tre passi nel miracolo eppure comincia ad affondare. Tocca con mano il prodigio, lo vive, eppure nasce paura e comincia ad affondare. I miracoli non servono per credere: Gesù ha fatto fiorire di prodigi Galilea e Samaria, eppure i suoi lo vogliono buttare giù dal monte di Nazaret.
«Nel mondo ce ne sono fin troppi di miracoli» (M. De Certeau) eppure la fede è così poca, così a rischio.
Nella terza tentazione il diavolo rilancia: venditi alla mia logica, e
avrai tutto. Il diavolo fa un mercato con l'uomo: io ti do, tu mi dai.
Esattamente il contrario di Dio, che ama per primo, ama in perdita, ama senza
contraccambio.
Vuoi avere le folle con te? Assicura pane, potere, successo e ti
seguiranno. Ma Gesù non vuole "possedere" nessuno. Lui vuole essere
amato da questi splendidi e meschini figli. Non ossequiato da schiavi
obbedienti, ma amato da figli liberi, generosi e felici.
(Letture: Deuteronomio 26,4-10; Salmo 90; Romani 10,8-13; Luca 4,1-13).
(Letture: Deuteronomio 26,4-10; Salmo 90; Romani 10,8-13; Luca 4,1-13).
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