Quando è buio si cerca la luce; quando c’è disperazione si cerca conforto; quando si soffre si cerca la vita.
Siamo tutti cercatori di luce, di vita, perché tutti immersi troppe volte nella notte, nel buio, nello scoraggiamento.
E dove cerchi? Accanto a te, fuori di te, negli altri, nelle cose… ovunque pur di trovare un appiglio, un sostegno, anche a rischio di rimane deluso o ingannato.
L’episodio che oggi celebriamo diventa invito per i discepoli che erano in un momento di oscurità ma anche per noi, a cercare “oltre” a cercare “dentro”.
Gesù sul monte, ai suoi amici in cammino con lui, fa vedere e intuire che ‘oltre’ il buio c’è la luce, ‘oltre’ la croce la vita, e che questa luce, questa vita, abitano in ciascuno di noi.
E’ l’annuncio che si diffonde da quel monte. Annuncio di una trasfigurazione che si compie dal di dentro, dal profondo della persona di Gesù rivelandosi nel suo volto luminoso e in tutta la sua persona E questo per rivelarci che tutto ciò può avvenire anche per ciascuno di noi. Perché in Gesù, Dio è entrato nell’umano e che tutto ciò che è umano è abitato dal divino. In ogni essere vivente c’è, sopita e nascosta, una luce di vita che attende di essere scoperta e manifestata.
Dio è non solo vicino, accanto a noi, ma soprattutto in noi, dentro ogni uomo: riconoscerne la presenza, accoglierla, ascoltare la Sua voce allora trasfigura anche noi.
Come posso diventarne consapevole, accorgermi di questa meravigliosa e trasfigurante presenza? Occorre ‘uscire’ ci dice il vangelo, andare “in disparte su un alto monte”. Non avere paura di salire sopra le nostre quotidiane preoccupazioni, uscire dal caos e dalla confusione che ci sommerge, per fare esperienza di silenzio, di interiorità, di ascolto, di visione nuova della realtà.
Allora sì che “potrà sorgere nei nostri cuori la stella del mattino” come dice Pietro. Potrà risuonare anche per noi quella voce che ci dice “Tu sei mio figlio, l’amato”, perché “non siamo andati dietro a favole artificiosamente inventate” ma abbiamo fatto finalmente esperienza della Sua Presenza nella nostra vita. Presenza che trasfigura la vita e la orienta verso la pienezza, la bellezza, il compimento.
Oggi questo lo desideriamo e lo auguriamo ai tanti giovani in cammino e in ricerca, affinché l’esperienza della Giornata della gioventù a Lisbona sia per loro un principio di trasfigurazione, di novità per la loro vita.
Lo auguriamo anche a ciascuno di noi, perché impariamo ad andare oltre la figura che abbiamo di noi stessi. ‘Trans-figura’, ‘oltre la figura’, oltre l’immagine esteriore, per scoprirci abitati da una Presenza di luce, di vita da accogliere e ascoltare; una Presenza da cui lasciarci amare e trasfigurare fino a diventare testimoni di questo dono unico.
Così che da questa scoperta possa ripartire il nostro cammino, il nostro “scendere dal monte” per affrontare la vita, in tutta la sua complessità e fatica, ma abitati da una luce che ha la forza di trasfigurare ogni istante nell’ascolto della Sua Parola: “Ascoltatelo” è l’invito anche per noi. E ascoltandolo impariamo a camminare con lui dentro le oscure strade della quotidianità. Perché “vivere è la fatica paziente e gioiosa di liberare tutta la luce e la bellezza sepolte in noi, la pazienza della nostra incompiuta trasfigurazione nella luce” (E.Ronchi), passo dopo passo, con Gesù, verso la definitiva pienezza, verso quella luce senza fine che ci attende.
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