Il Vangelo di
oggi è di una attualità sorprendente e reca una splendida bella notizia.
Siamo davanti
alla prima comunità dei discepoli dopo la Pasqua. Come ci assomiglia! Come loro
anche noi: chiusi in casa, avvolti di paure e con la speranza al lumicino, l’entusiasmo
azzerato, il cuore carico di dolore per un Amico morto, un Dio che appare
lontano…
Proprio in questo
contesto avviene l’imprevedibile: l’Amico morto si fa Presente e svela, di
nuovo, il Dio vicino, un Dio con le ferite che restano a parlare a noi di un
amore infinito e totale. Entra nelle nostre case, oltre le porte chiuse, per
sciogliere le nostre paure, riaccendere la speranza, la gioia, l’entusiasmo.
Tutto ciò si
compie grazie a Colui che è il protagonista invisibile ma efficace, la sorgente
della vita stessa, il sempre Presente: lo Spirito santo. E’ il Dono che il
Risorto ancora oggi rinnova: “Ricevete lo
Spirito santo”. Infatti è lo Spirito che mette in noi la vita stessa di
Dio, il suo soffio e la sua Parola: “Soffio
e disse”. Da Lui - Spirito e Parola - siamo ricreati dal Padre a immagine
del Figlio amato.
E’ lo Spirito che
porta la pace e il perdono, fa passare dalla paura alla gioia, apre ‘occhi e
cuore’ per arrivare a una fede sempre più profonda, spinge ad andare, “mando voi”, quali continuatori della
missione del Figlio e offre a noi l’amore misericordioso che il Padre ci ha
rivelato in Cristo.
Il dono dello
Spirito è il dono della misericordia stessa di Dio, perché è il dono della Sua
stessa vita e la vita di Dio è amore misericordioso.
Grazie allo Spirito
Gesù “sta in mezzo”, al centro,
dentro ciascuno di noi, nelle nostre case e comunità, Lui “mio Signore e mio Dio”. Questa è la bella notizia che sta a
fondamenta della nostra fede cristiana. Grazie allo Spirito il Padre continuamente
ci rigenera nella Sua misericordia.
Grazie allo
Spirito non abbiamo più bisogno di “vedere,
toccare” ma ci apriamo alla beatitudine di coloro “che non hanno visto e hanno creduto”.
Che lo Spirito,
che già ci abita fin dal nostro Battesimo, rinnovi in noi, dentro il nostro
cuore spesso chiuso e triste, la Sua Presenza. Scenda di nuovo nelle nostre
famiglie e comunità per liberarci dalla paura e dalla sfiducia e riaccendere,
far crescere – come è stato per Tommaso – anche in noi una fede sempre più
autentica che ci renda uomini e donne ricreati a immagine del risorto,
portatori, dentro questa nostra umanità ferita e fragile, dell’amore
misericordioso di Dio che tutti abbraccia e a salva.
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