Nel cammino della
Quaresima è Gesù colui che ci guida: oggi lo fa conducendo i suoi amici sul
monte. Qui si trasfigura. Gesù, uomo come tutti noi, provato e tentato come
noi, in cammino verso la croce e la morte, vuole far toccare con mano ai suoi
che questa sua e nostra umanità, così fragile, debole, minacciata, è tuttavia
abitata da una luce più forte di ogni tenebra. E la luce è il dono che fa ai
suoi proprio nella trasfigurazione. Una luce non tanto esteriore, quanto
interiore. Una luce che lo abita e che ci abita.
La sua
trasfigurazione è una porta di luce che mostra chi siamo realmente, da dove
veniamo, dove andremo a vivere per sempre. Non è solo una porta verso
l’eternità, ma è la manifestazione dell’eternità che già come figli di Dio vive
in noi in ogni istante. Noi siamo fatti e abitati dalla luce di Dio.
Ecco cosa vuole
svelarci Gesù sul monte. La sua e la nostra umanità fragile è già ora abitata
dalla presenza luminosa e dalla forza di Dio.
Non dobbiamo
temere dunque se siamo impastati di fango perché in noi abita il soffio di Dio.
Non dobbiamo avere paura se siamo mortali e deboli, perché in noi abita la vita
stessa di Dio. Questo annuncia la trasfigurazione.
Il peso del male
che ci schiaccia, le ingiustizie e le violenze assurde che continuano nel mondo
(Siria, Turchia e Grecia…), i limiti e le fragilità che ci bloccano,
soprattutto in questi giorni segnati da un virus che tutti sta mettendo alla
prova facendoci sperimentare la nostra fragilità e impotenza. Tutto questo noi
lo sperimentiamo ogni giorno ma la Parola di Dio oggi ci ricorda che c’è in noi
anche una luce, una forza, una vita molto più forti. Il nostro volto, le nostri
vesti, il nostro vivere quotidiano possono già ora far emergere e diffondere
quel tesoro di luce che ci abita.
Questo perché
anche noi siamo figli amati come il Figlio Gesù; e nella misura in cui lo
ascoltiamo anche noi ci trasfiguriamo. “Questi
è il Figlio mio, l’Amato… Ascoltatelo”. E’ il centro di tutto il racconto.
Chi lo ascolta diventa come Lui. Ascoltarlo significa essere trasformati;
significa far crescere la luce interiore che ci abita, la vita di Dio in noi
fino al punto che essa possa manifestarsi sui nostri volti, nelle nostre
azioni, in tutta la nostra vita. Siamo fatti per la trasfigurazione: già ora e
in attesa della trasfigurazione definitiva che sarà partecipazione piena alla
Pasqua di risurrezione di Gesù.
Tutto ciò noi lo
sappiamo benissimo, anche se a volte, lungo il cammino lo scordiamo. Fin dal
Battesimo ci è stato detto che siamo uomini e donne nuovi, già risorti con
Gesù: una veste bianca ci è stata data come segno per non dimenticare questa
novità, questa forze e luce che ci abita e ci riveste; “questa veste bianca sia segno della tua nuova dignità… rivestito di
Cristo…”.
Fragili,
peccatori, ma figli amati, rivestiti di luce, con dentro la vita di Dio. Questo
non deve solo riaccendere la speranza, tenere viva la fiducia in momenti non
facili, ma anche e soprattutto renderci capaci di vivere quell’amore che solo può illuminare le nostre relazioni,
rendendoci attenti e solidali verso chi fa più fatica, facendoci responsabili e
prudenti per il bene di tutti, imparando che siamo strettamente legati gli uni
agli altri e che solo insieme, uniti, ci si può salvare.
Gesù ci chiama ad
aprirci agli altri, ci spinge a scendere dal monte, a rimetterci in cammino con
tutti, ad affrontare prove e fatiche, abitati dalla sua Presenza in noi che
deve farsi visibile, così come si vede un abito che si indossa, una veste
bianca che dice a tutti la nostra vera identità: siamo, in Gesù amato e
ascoltato, figli amati del Padre.
Sia tutta la
nostra vita, il nostro modo di parlare e agire, di affrontare i problemi e le
prove di ogni giorno, di trattare le persone e le cose, un lasciar trasparire
quella luce che ci abita, che testimonia il nostro essere figli amati del
Padre, così da accendere in chi incontriamo una luce di speranza, un risveglio
di fiducia e di coraggio che ci renda tutti consapevoli che la nostra vita,
l’umanità tutta, può essere trasfigurata, perché siamo immersi già ora nella
vita stessa di Dio e siamo incamminati verso la piena comunione con Lui, Luce
senza tramonto.
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