"Ecco,
Io faccio nuove tutte le cose!".
Questa bella notizia, annunciata dal libro dell’Apocalisse, non è una delle tante promesse elettorali,
politiche... E' ciò che già si è attuato e continua ancora oggi a compiersi. E'
la Pasqua di Gesù: perenne sorgente di novità offerta oggi a noi. Una novità
che si compie attraverso una Presenza: "abiterà con loro". Si
tratta di una Presenza d'Amore: "asciugherà ogni loro lacrima, non vi
sarà più la morte, né lutto né lamento né affanno…".
Parole
vere che si compiono per noi nella misura in cui accogliamo la Presenza di
Gesù, l'uomo nuovo, il risorto, nella nostra vita. Accogliere Gesù apre
per ciascuno di noi alla possibilità di una novità radicale di vita. La nostra
esistenza potrà diventare capace di produrre frutti nuovi. Primo tra tutti il
frutto dell'amore che Gesù ci chiede, ci comanda, di portare. Un invito ad
amare vecchio quanto la storia dell’umanità, ma che si presenta come proposta
totalmente nuova nelle sue modalità. "Come io vi ho amati".
Qui sta la novità: non tanto nell’amore, ma nel ‘come’ attuarlo. “Come io”… E Lui ci ha amati così: il
brano di vangelo letto segue al gesto della lavanda dei piedi ("quello
che vi ho fatto, fatelo anche voi gli uni agli altri"); precede di
poco la morte in croce, dove si manifesta l'ora dell'amore totale fino al dono
della vita. Non a caso la pagina di oggi si apre con il riferimento a Giuda e
con l'osservazione che "ora il Figlio è glorificato"; cioè
solo ora (nell'ora dell'amore supremo dato anche a Giuda e attuato sulla
croce) si manifesta la gloria, cioè la grandezza e la totalità dell'amore
del Padre rivelato nel Figlio. La gloria di Dio, la sua manifestazione tra
noi non si attua su un palcoscenico, tra applausi e ovazioni, ma nell’amore che
si abbassa, accoglie e abbraccia anche il nemico. Questo amore deve diventare
sempre più il segno (l'unico segno) di riconoscimento per coloro che si dicono
suoi discepoli "da questo vi riconosceranno se vi amate gli uni gli
altri". Anche noi dunque troveremo la nostra “gloria”, la nostra
piena manifestazione non nel successo, nella prepotenza, nel potere, ma nella
capacità di amare anche noi come Lui, anche nei momenti difficili, anche chi
non è amabile.
E
questo amore di Gesù non sta solo come modello da imitare, ma anche quale
causa, fondamento, che rende capaci di amarci. E’ il Suo Amore che rende
possibile il nostro. Perché amare? Perché così fa Dio. E lo fa
innanzitutto con te. Riconosciti dunque per quello che sei: frutto dell’amore
di Dio.
Siamo
dunque chiamati ad accogliere in noi l'Amore di Gesù: accoglierlo dentro la
nostra vita fatta di peccato, debolezze, infedeltà. Solo se il Suo Amore è
accolto, saremo trasformati e resi capaci di amare come Lui.
E'
quanto vediamo nei primi discepoli (1 lettura): l'amore di Gesù li spingeva
alla missione, all'amare come lui pur in mezzo alle tribolazioni. ("L'amore
di Cristo mi spinge" dirà Paolo). E in questo loro darsi da fare
per diffondere e far crescere comunità cristiane c’è alla fine il riconoscere
che chi effettivamente opera non sono tanto loro, ma Dio stesso: “riferirono quello che Dio aveva fatto per
mezzo loro”. Quanto è importante questa consapevolezza anche per noi oggi e
per le nostre comunità. Non dobbiamo mai dimenticare che non siamo noi a fare
nuove le cose, ma solo Lui. Lui che continua ad agire attraverso noi nella
misura che ci lasciamo amare e impariamo ad amare “come Lui”.
Questo
è ciò di cui oggi c'è particolarmente bisogno. Questa è la vera novità che
serve al mondo, la riforma delle riforme... nelle famiglie, nella società,
nelle nostre comunità.
Solo
l'amore di Cristo, accolto in noi, può fare nuove tutte le cose, il mondo, la
storia, ma innanzitutto, prima di tutto, la nostra vita personale. E solo da
questo amore vissuto concretamente, ogni giorno, “tutti sapranno che siamo sui discepoli”. Non da altro. Non tanto
dalle cose che facciamo, ma da come ci amiamo: “se avete amore gli uni per gli altri… tutti sapranno”. Tutti potranno
allora toccare con mano che la Parola del Signore è efficace e fa veramente
nuove tutte le cose; che la Sua Presenza d’amore continua oggi in mezzo a noi.
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