Ci
siamo anche noi in quella schiera di uomini e donne che, a seguito dell’invito
di Gesù ai discepoli sono stati battezzati nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo.
Il
Battesimo che abbiamo ricevuto è stato un gesto di immersione; non solo
nell’acqua (oggi ormai se ne versa così poca che parlare di immersione è
eccessivo) ma soprattutto nella vita stessa di Dio.
Chi
di voi ha dimestichezza con l’acqua sa bene cosa significa immergersi. Ti senti
avvolto, non c’è parte di te che non sia dentro questo abbraccio che ti stringe
e che tende a entrare in te (guai ad aprire la bocca!).
Così
è stato il Battesimo: la vita stessa di Dio nella quale siamo stati immersi, la
vita del Padre, del Figlio e dello Spirito ci ha avvolti, abbracciati,
permeati, penetrati fino ad essere trasformati e rinnovati.
Fatto
incredibile e splendido. L’uomo viene rigenerato e avvolto dalla vita stessa di
Dio Trinità si ritrova, per amore, figlio stesso di Dio. Nonostante la nostra
piccolezza, la nostra indegnità, i nostri dubbi. Resi figli di Dio.
La
Trinità che oggi celebriamo è questa vita di Amore dentro la quale siamo e ci
muoviamo; vita d’amore che è dentro di noi e ci abita.
La
Trinità dunque non è tanto una formula (unico Dio in tre Persone) bensì un
fatto da vivere, anzi che ci fa vivere e di cui viviamo, immersi come siamo in
essa, senza che pienamente ce ne rendiamo conto (quasi come un pesce così
abituato ad essere immerso nell’acqua che non pensa che proprio quell’acqua è
la causa del suo vivere).
Tutto
ciò supera la nostra capacità di comprensione. In questo senso la Trinità è
mistero: non tanto perché non siamo in grado di definirla con precisione e di
spiegarla, quanto perché ci supera, ci avvolge, ci permea, ci abita.
Come
la singola persona è mistero per l’altro e anche per se stessa, perché è sempre
oltre e più di quanto più vedere e intuire, così la vita divina, Dio, è mistero
per tutti noi. Più grande, oltre e diverso da ogni nostra immaginazione.
Tuttavia
grazie a Gesù, il figlio amato del Padre, venuto tra noi, questo mistero ci è
stato manifestato. Lui ci ha svelato che Dio è Amore e che questo amore che
crea e da vita ad ogni cosa, si è donato a tutti fino alla morte ed è più forte
della morte, continuando ora a plasmare e guidare il cammino di tutti noi con
il soffio dello Spirito.
Si
tratta allora non solo di conoscere questo mistero ma soprattutto di viverlo
consapevolmente: vivere di Dio e in Dio.
E’
possibile? Se in Lui siamo immersi certo. E’ per sua grazia e dono che ne
abbiamo la possibilità. Lo ricorda molto bene l’apostolo Giovanni nella seconda
lettura: “siamo figli di Dio. E se siamo
figli se davvero prendiamo parte alla sua vita siamo anche eredi: eredi di Dio,
coeredi di Cristo.
Cambia
decisamente allora la nostra esistenza.
Non
siamo al mondo per caso, ma dentro un progetto d’amore e avvolti da questo
amore.
Siamo
figli in cammino verso la comunione piena con questo Dio famiglia. Camminiamo
allora con fiducia pur in mezzo alle prove e alle fatiche perché sappiamo che
Lui ha detto “io sono con voi tutti i
giorni fino alla fine del mondo”.
Abitati
dallo Spirito viviamo da figli e non da schiavi, liberi dalla paura e da ogni
timore.
E
anche noi, pur con tutti i nostri limiti e i nostri dubbi, come i primi
discepoli, ci sentiamo avvolti dal suo potere: “A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate e fate
discepoli, battezzandoli…”.
Chiamati
e mandati perché ogni uomo e donna possa fare l’esperienza di sentirsi immerso
in un abbraccio di amore che è l’abbraccio di Dio stesso. Questo dobbiamo
personalmente e insieme come chiesa testimoniare ed annunciare.
Questa
è la bella notizia che il mondo deve ascoltare e più ancora sperimentare, affinché
abbiamo a sentirci tutti chiamati a vivere insieme: diversi ma insieme, in una
armonia sinfonica che si chiama Trinità.
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