LA TENDA DI MAMRE,
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mercoledì 1 marzo 2017
In cammino...
QUARESIMA. Istruzioni d'uso (testi di Padre Alberto Maggi)
Con il mercoledì delle
ceneri inizia la quaresima. Per comprendere il significato di questo
periodo occorre esaminare la diversa liturgia pre e post-conciliare.
Prima
della riforma liturgica, l'imposizione delle ceneri era accompagnata
dalle parole "Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai",
secondo la maledizione del Signore all'uomo peccatore contenuta nel
Libro della Genesi (Gen 3,19). E con questo lugubre monito iniziava un
periodo caratterizzato dalle penitenze, da rinunzie e sacrifici e dalle
mortificazioni.
Oggi l'imposizione delle ceneri è accompagnata
dall'invito evangelico"Convertiti e credi al vangelo" (Mc 1,15). Le
prime parole pronunciate dal Cristo non sono un invito alla
conservazione, ma al cambiamento. Gesù non viene a mantenere la
situazione così com'è, ma a trasformarla: il cambiamento deve essere il
motore della vita del credente, orientando la propria esistenza al bene
dell'altro e dando adesione alla buona notizia di Gesù.
L'uomo
non è polvere e non tornerà polvere, ma è figlio di Dio, e per questo ha
una vita di una qualità tale che è eterna, cioè indistruttibile, e
capace di superare la morte.
In queste due diverse impostazioni teologiche sta il significato della quaresima.
Mai
Gesù nel suo insegnamento ha invitato a fare penitenza, a mortificarsi,
e tanto meno a fare sacrifici. Anzi, ha detto il contrario:
"Misericordia io voglio e non sacrifici" (Mt 12,7). La misericordia
orienta l'uomo verso il bene del fratello. I sacrifici e le penitenze
centrano l'uomo su se stesso, sulla propria perfezione spirituale e
nulla può essere più pericoloso e letale di questo atteggiamento. Paolo
di Tarso, che in quanto fanatico fariseo era un convinto assertore di
queste pratiche, una volta conosciuto Gesù, arriverà a scrivere nella
Lettera ai Colossesi: "Nessuno dunque vi condanni in fatto di cibo o di
bevanda, o per feste, noviluni e sabati... Se siete morti con Cristo
agli elementi del mondo, perché come se viveste ancora nel mondo,
lasciarvi imporre precetti quali: Non prendere, non gustare, non
toccare? Sono tutte cose destinate a scomparire con l'uso, prescrizioni e
insegnamenti umani, che hanno una parvenza di sapienza con la loro
falsa religiosità e umiltà e mortificazione del corpo, ma in realtà non
hanno alcun valore se non quello di soddisfare la carne" (Col
2,16.20-23).
Paolo aveva compreso molto bene che queste pratiche
dirigono l'uomo verso un' impossibile perfezione spirituale, tanto
lontana e irraggiungibile quanto grande è la propria ambizione. Per
questo Gesù invita invece al dono di sé, che è immediato e concreto
tanto quanto è grande la propria capacità di amare.
La
quaresima, pertanto, non è orientata al venerdì santo, ma alla Pasqua di
risurrezione. Per questo non è tempo di mortificazioni, ma di
vivificazioni. Si tratta di scoprire forme inedite, originali e creative
di perdono, di generosità e di servizio, che innalzano la qualità del
proprio amore per metterlo in sintonia con quello del Vivente, e così
sperimentare la Pasqua come pienezza della vita del Cristo e propria.
Per
questo oggi c'è l'imposizione delle ceneri. Pratica che si rifà all'uso
agricolo dei contadini che conservavano tutto l'inverno le ceneri del
camino, per poi, verso la fine della brutta stagione, spargerle sul
terreno, come fattore vitalizzante per dare nuova energia alla terra.
Ed
è questo il significato delle ceneri: l'accoglienza della buona notizia
di Gesù ("Convertiti e credi al vangelo"), è l'elemento vitale che
vivifica la nostra esistenza, fa scoprire forme nuove originali di
amore, e fa fiorire tutte quelle capacità di dono che sono latenti e che
attendevano solo il momento propizio per emergere. Creati a immagine di
Dio (Gen 1,27), il Creatore ha posto in ogni uomo la sua stessa
capacità d'amare. La Quaresima è il tempo propizio perché questo amore
fiorisca in forme nuove, originali, creative.
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