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domenica 7 dicembre 2014

La grande bellezza!

In questo tempo di Avvento che ci prepara al Natale, la figura di Maria è centrale; la festa di oggi non è un di più, una festa estranea a questo cammino. Tutt’altro. In Maria vediamo una chiara immagine di attesa e di accoglienza, che siamo invitati a imitare come cristiani. Maria è donna capace di attendere senza pretendere; donna accogliente e capace di fiducia. 
Tuttavia Maria da sempre è stata vista nella chiesa anche come immagine del popolo d’Israele, la figlia di Sion, e della chiesa stessa; rappresenta anzi tutta l’umanità. Figura collettiva e non solo singola. In questo senso è allora figura che descrive in sé la vocazione e il destino dell’umanità tutta.  
Per questo potremmo dire che questa festa dell’Immacolata ci fa conoscere il sogno di Dio sull’umanità. 
Sì anche Dio sogna…. Da sempre ha portato in sé un grande sogno: quello di rendere l’uomo e la donna, la creazione tutta, partecipe della sua stessa vita. Questa è la vocazione e il destino dell’umanità. Siamo fatti per la bellezza, quella grande Bellezza che è Dio Amore. 
Questo sogno, o se vogliamo in altri termini ‘progetto-disegno’ lo vediamo annunciato e nello stesso tempo rifiutato, respinto nella pagine del libro della Genesi che abbiamo letto. L’uomo e la donna invece che fidarsi di Dio, sospettano di Lui, hanno paura di perdere la loro libertà, credono di poter fare a meno di Lui, vogliono essere autonomi e di conseguenza rifiutano di vivere in una relazione di fiducia, ascolto obbediente di Lui. Pensando di essere ‘pieni di sé’, di non mancare di nulla, si ritrovano invece nudi, privi della loro dignità, bellezza, pienezza. 
Tuttavia Dio nonostante ciò non rinuncia al suo sogno e subito opera per condurre la creazione alla meta desiderata. Da una parte condannando il ‘serpente’, il male (e non l’uomo e la donna!) e dall’altra proprio prospettando per loro un riscatto, pur dentro un cammino segnato da lotta, da fatiche, da attese -“porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua”-.  
Il sogno di Dio, infranto dal rifiuto di Adamo e Eva, dopo la lunga storia di preparazione, di alleanza, intessuta con il popolo di Israele, trova finalmente accoglienza e dunque realizzazione in una piccola, umile, semplice donna: Maria. E’ il vangelo oggi ascoltato. 
Maria, a differenza di Adamo e Eva, accoglie il sogno di Dio e lo fa diventare realtà in lei. Maria è la donna ‘vuota’ di sé che fa spazio a Dio e da Lui si lascia riempire. Si fida di Dio, è pronta ad ascoltare la sua voce (“avvenga di me secondo la tua Parola”) e si ritrova così rivestita di dignità, di bellezza: “piena di grazia”, tutto l’amore di Dio è su di lei per dare concretezza al suo sogno iniziale fino a diventare madre stessa di Dio in mezzo a noi. 
Questo progetto di Dio che può finalmente realizzarsi non è privilegio unico di Maria; certo in lei Dio ha agito in modo unico e particolare (l’immacolata infatti sta a ricordarci di una concezione non segnata dal peccato, dalle radici del male), tuttavia ciò che Dio in lei ha compiuto lo ha fatto in vista di tutti noi, per realizzare in tutti il suo sogno.  
Ce lo ricorda Paolo nella lettera agli Efesini che abbiamo ascoltato: “Benedetto Dio che in Cristo ci ha scelti prima della creazione del mondo (ecco il sogno antico) per essere santi e immacolati di fronte a Lui nella carità (partecipi della sua stessa vita dunque) predestinandoci ad essere figli adottivi…secondo il disegno d’amore della sua volontà”
La festa dell’Immacolata viene allora a dirci che il sogno di Dio si fa realtà con Maria e per Maria in ciascuno di noi. Dio ama da sempre l’umanità, l’ha voluta per amore e per renderla partecipe della sua stessa vita. Questo amore è più forte del peccato, cioè del rifiuto da parte dell’uomo di vivere in armonia con Lui. Perché Dio è grazia, amore immenso e gratuito che tutti e tutto vuole avvolgere (“la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra”) per realizzare in tutti quel progetto che trova il suo compimento nel Figlio di Maria, Gesù, il salvatore. Attraverso Lui anche tutti noi siamo di nuovo chiamati a ritornare figli amati di Dio, realizzando così il suo sogno. 
Oggi siamo invitati a stupirci e a gioire per questo splendido disegno e destino; ma anche a far sì che esso possa attuarsi in noi. Per questo occorre che anche noi come Maria impariamo ad accostarci a Dio non con sospetto e paura, ma con fiducia, disponibilità, ascolto; “avvenga in me secondo la tua parola”, questo dobbiamo anche noi saper dire e soprattutto vivere. Svuotarci del nostro io per lasciarci riempire e plasmare dalla sua Parola perché porti a compimento anche in noi il suo disegno di grazia e di amore.
A questo ci invita Maria nel cammino dell’Avvento: ascolta, fidati, accogli quel Dio che viene in Gesù per rendere te, ciascuno, tutti noi partecipi della Sua stessa vita, ricreati di nuovo a sua immagine, rivestiti di bellezza e di grazia.


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