“Ti
benedica il Signore e ti custodisca. Faccia risplendere per te il suo volto e
ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”.
Queste splendide parole, in apertura del
nuovo anno, ci annunciano che Dio è benedizione: è colui che benedice e non
giudica, non condanna, non esige, ma dona. A tutti, indistintamente, dona la
luce del suo volto. Proprio a partire da chi sembra non meritarselo, dai più
lontani; non sono forse i pastori, gente ritenuta da evitare, pagana e
peccatrice, i primi ad essere avvolti dalla sua luce che benedice e offre una
lieta notizia di speranza?
Certo la benedizione che Dio ci offre non
consiste in ricchezza, salute, successo, ma semplicemente luce: la luce del suo
volto, della sua stessa vita riflessa sui nostri volti, affinché la nostra vita
sia luminosa, contrassegnata da bontà e bellezza che sono le fonti della luce.
Guardare oggi a Maria, riconosciuta madre
di Dio, significa proprio vedere realizzarsi in lei questa benedizione di Dio.
In Maria splende la luce del Suo volto; al punto tale che diventa lei stessa
portatrice di luce: genera al mondo la “luce
vera che illumina ogni uomo”.
In lei, la madre di Dio e madre nostra, ci
è indicato il cammino per il nuovo anno.
Lasciarci innanzitutto illuminare da Dio,
lasciarci riempire della sua luce, accoglierla nel nostro cuore, cioè al centro
della nostra persona, della nostra vita. “Maria
– dice il vangelo – custodiva tutte
queste cose meditandole nel suo cuore”.
Custodire e meditare, ovvero mettere
insieme i frammenti, unificare nel cuore tutti i segni di luce che Dio ci
regala, custodire la sua Parola che è “luce
ai nostri passi”. Ogni giorno sia vissuto “avvolti dalla sua luce”. Non manchi ogni giorno l’ascolto della
Parola di Dio, perché custodita e meditata, illumini le nostre scelte, il
nostro essere e agire.
Solo così potremo essere trasformati in
persone luminose, dal volto e dal cuore pieno di luce, che sanno vivere con
bontà un’esistenza bella e ricca di bene, di pace.
Così plasmati e trasformati dall’amore di
Dio, diventeremo anche capaci di essere portatori di luce, di benedizione a
quanti incontreremo lungo il cammino del nuovo anno.
Testimoni di luce. Di bontà, di bellezza, non del peccato, del
male, del castigo. Gente che sa e che osa parlare di amore, che sa e che osa
rendere conto delle proprie speranza prima che delle proprie paure. Di paure,
di crisi, di negativo è già piena la cronaca di ogni giorno. Noi come credenti
abbiamo il dovere di indicare altro: di indicare la luce nelle tenebre. Di
portare benedizione e non maledizione.
Benedetti da Dio con la luce del suo volto,
dobbiamo passare nel mondo benedicendo: benedicendo gli uomini, anche quelli
che non se lo meritano, perché così fa Dio, benedicendo la terra, le piante,
gli animali, la creazione intera.
Benedire significa dire-bene. Impariamo,
benedetti da Dio, a benedirci gli uni gli altri. A benedirci in ogni famiglia,
nella comunità; a benedirci con le parole e con i pensieri. Dire l’uno
all’altro: io ti benedico, tu sei benedizione di Dio per me!
Per questa strada passa un futuro di pace.
Quella pace– come ci esorta il Papa – che
deriva dal riconoscerci fratelli, superando ogni forma di schiavitù, di
sfruttamento delle persone. E questa capacità di riconoscerci fratelli matura
se ci si lascia illuminare e benedire da Dio, se a Lui si volge il nostro
sguardo e in Lui riconosciuto Padre, e in Lui riconoscendoci tutti figli e
fratelli, si diventa capaci di farsi portatori di benedizione, luce, bontà,
bellezza.
E’ l’augurio che ci scambiamo.
Buon anno, a ciascuno, ma buono della bontà
di Dio.
Egli ci benedica con la luce del suo volto;
faccia risplendere su di noi il suo volto, ci renda luminosi; ci doni la pace,
la vita per tutti i nostri giorni.
Figli di
un unico Padre,
fratelli e sorelle in Cristo
diffondiamo
ovunque
lo Spirito di fraternità e di pace
Buon 2015…
non
più schiavi, ma figli!